La casa passiva è un progetto nato più di trenta anni fa. Si tratta di un modello di abitazione concepito, in nord Europa, per avere il maggior risparmio energetico possibile.
A progettare la Passivhaus, questo il suo nome originale, è stata la collaborazione tra un’università tedesca a una svedese. I due atenei hanno infatti permesso al fisico Wolfagang Feist e al ricercatore della facoltà di Ingegneria dell’Università di Lund Bo Adamson di collaborare.
Una collaborazione incredibile. I due infatti capirono che combinando e coordinando insieme vari dispositivi per l’isolamento termico e l’efficienza energetica, si sarebbero potuti creare degli edifici senza riscaldamento. Anche se edificati in paesi nordici e freddi.
Passivhaus, tutto quello che bisogna sapere
La Casa Passiva non aveva nulla di nuovo. O meglio i dispositivi utilizzati dai due erano già noti al mondo. La differenza però è stata fatta nel modo di concepire la coibentazione delle pareti, infissi termici, posizionamento dell’edificio studiato per la migliore esposizione solare, impianto di ventilazione per recuperare calore durante la necessaria circolazione dell’aria tra interno ed esterno. Ciò portò i due, massimizzando i materiali di costruzione, ad avere un‘efficienza energetica di gran lunga superiore agli edifici tradizionali. Ma anche rispetto a quelli moderni. Una vera e propria rivoluzione che si é diffusa a macchia d’olio sia nell’Europa settentrionale che in quella centrale. In Italia ancora lentamente si stanno edificando delle case passive, ma il progetto ha bisogno di un corretto adeguamento al clima mediterraneo.