Trovato nuovo spaventoso collegamento tra i disturbi d’ansia e depressione e la benzina delle auto. Una scoperta che può cambiare tutto.
Stando a quanto scoperto di recente, le emissioni prodotte dalle auto a benzina possono avere delle ripercussioni sulla salute mentale delle persone. Capiamo qualcosa di più su questo collegamento e cosa poter fare per diminuire i rischi.
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Questa influenza negativa potrebbe contribuire allo sviluppo di stati depressivi e ansiosi. Gli studi recentemente condotti in questa direzione spingono a cercare delle soluzioni per ridurre l’impatto delle emissioni sulla salute neurologica.
Depressione e ansia: colpa anche delle emissioni delle auto
Siamo davanti a un’evidente prova che l’uso della benzina come principale carburante per i mezzi di trasporto non ha conseguenze solo per l0ambiente ma anche per la salute degli esseri umani e, in particolare modo, per quella mentale.
L’esposizione prolungata agli agenti inquinanti è associabile a tassi più elevati di depressione e ansia. Questo è quanto rilevato dai test condotti sulle popolazioni che abitano città più o meno inquinate.
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Ad agire sulla salute mentale sono gli scarichi delle auto, pieni di composti organici volatili e di particelle fini che incrementano l’inquinamento atmosferico e che noi respiriamo con costanza. Queste particelle minuscole riescono ad attraversare la barriera emato-encefalica e gli effetti sul cervello sono persino tossici.
Inquinamento da automobili, scoperto cosa succede al cervello
Evidenziare questa problematica ha portato ad un crescente stato di preoccupazione per i rischi che corrono le popolazioni che vivono aree urbane con un’alta intensità di traffico.
A lanciare l’allarme per prima è stata l’Università della Florida: secondo le stime che ha reso note, negli ultimi 75 anni ben 151 milioni di persone hanno sofferto di episodi psichiatrici collegati all’esposizione nel lungo periodo alla benzina con piombo.
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Nel 2015, la metà dei cittadini USA risultava esposta a queste particelle inquinanti e si ha registrato sintomi di natura per lo più ansiosa. Ma un contatto prolungato nel tempo può portare anche a condizioni particolarmente alterate della psiche, effetti dunque devastanti per la persona. Ecco che si rende di fondamentale importanza considerare delle strategie attuabili a lungo termine per mitigare l’esposizione dell’uomo ai residui atmosferici di benzina e ridurre così il carico di malattie mentali.
Benzina e malattie mentali: il collegamento che fa cambiare punto di vista
Per risolvere una problematica di una simile portata occorrerà combinare approcci multi-livello che necessiteranno di soluzioni tecnologiche, nuove politiche pubbliche e iniziative personali. Tra le prime possibilità che abbiamo a disposizione vi è il prediligere veicoli elettrici che vanno a ridurre le emissioni di inquinanti atmosferici interrompendo la necessità della benzina come carburante (ecco quanto inquina un pieno di benzina).
Anche preferire mezzi di trasporto alternativi come la bicicletta o i trasporti pubblici può comportare una riduzione del traffico e, di conseguenza, dell’inquinamento. La tecnologia, dal canto suo, dovrà aiutare nel filtraggio delle emissioni degli attuali veicoli mentre, a livello urbano, l’ampliamento di aree verdi può migliorare la qualità dell’aria e, quindi, il benessere delle persone.