Nell’ottobre del 1936 si verificò un tragico incidente ferroviario nei pressi della stazione di Contigliano, in provincia di Rieti: la ricostruzione e il bilancio.
L’incidente ferroviario noto alle cronache come la tragedia di Contigliano (Rieti), si è consumato nel 1936, l’autunno era da poco cominciato, mentre la ferrovia Terni-Sulmona si preparava a diventare il teatro della sciagura.
Inizialmente si parlò di 8 vittime, ma presto questa notizia verrà smentita. L’errore fu umano e l’impatto fu devastante, su uno dei treni viaggiava l’intera squadra dell’A.S. L’Aquila, questo verrà ricordato come il primo incidente collegato al mondo dello sport, uno scontro segnerà le sorti della squadra.
Il primo treno coinvolto, l’accelerato Sulmona-Terni, arrivò alla stazione dell’Aquila intorno alle 7:40 del 3 ottobre del 1936. Qui ad aspettarli 13 giocatori dell’A.S. L’Aquila, l’allenatore, due dirigenti e i massaggiatori, tutti entusiasti in vista della gara che si sarebbe dovuta disputare il giorno successivo contro l’A.C. Verona, valida per il campionato di Serie B.
L’atmosfera di serenità circolava fra i corridoi, da lì a poco, però, qualcosa trancerà il destino di alcuni passeggeri, la destinazione non verrà mai raggiunta. Circa mezz’ora prima dell’arrivo il convoglio continuava la sua corsa, quando all’improvviso, nelle vicinanze della stazione di Contigliano, si scontrò terribilmente con un mezzo postale che viaggiava nella direzione opposta. Il devastante richiamò l’attenzione degli abitanti del posto, tutti accorsero e si ritrovarono davanti lamiere accartocciate e corpi.
Poco dopo le squadre di soccorritori giunsero sulla scena della sciagura e cominciarono a lottare contro il tempo per cercare di trarre in salvo i passeggeri. Il primo bilancio fu di 8 morti, ma poco dopo il numero salì a 15, mentre altre 69 persone riportarono ferite di varia entità. Uno di questi si pensò addirittura fosse deceduto, ma successivamente si capì che era ancora in vita e fu immediatamente soccorso.
Tra i feriti anche i calciatori dell’A.S. L’Aquila, alcuni di loro per via delle lesioni riportate nel terribile schianto furono costretti a ritirarsi dal mondo del calcio. Purtroppo, nell’impatto perse la vita il mister del club Attilio Buratti. Una sciagura che segnò inesorabilmente il destino della società rossoblù che retrocedette in Serie C lo stesso anno e non riuscì mai più a tornare nella serie cadetta. La Federazione aveva proposto, considerato il drammatico episodio, una salvezza d’ufficio che il club rifiutò decidendo di tornare in campo qualche settimana più tardi.
Le indagini vennero aperte nell’immediato per stabilire le cause dello scontro tra i due convogli. In un primo momento si pensò che a commettere l’errore fu il macchinista del mezzo postale, mentre in secondo momento la colpa fu attribuita al capostazione di Rieti.
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