Si parla di conto termico quando si ha a che fare con incentivi finanziari per l’installazione di sistemi di riscaldamento ad alta efficienza
La transizione energetica in Italia è uno dei punti fondamentali su cui si basano i finanziamenti del PNRR italiano. Ciò che viene utilizzato come strumento supplementare è il cosiddetto principio di sussidiarietà, ovvero la delega dello Stato ai cittadini. Sostanzialmente si tratta di utilizzo di incentivi pubblici per migliorare la condizione degli edifici ed il parco auto circolante. Ciò rappresenta una strategia ben precisa. Anziché effettuare sostituzioni e modifiche dall’alto, si spinge il singolo cittadino a fare degli investimenti, che poi verranno parzialmente rimborsati, per migliorare i propri consumi in senso Green.
Ed una di queste strategie è quella che viene chiamato il conto termico. Il cui obiettivo è la promozione della decarbonizzazione nel settore rivolto al riscaldamento. Ora ci si avvicina all’estate, periodo nel quale il riscaldamento in Italia non è necessario. Tuttavia rimane l’utilizzo delle caldaie private o centralizzate per il riscaldamento dell’acqua.
Il Mise, ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, spiega che ha beneficiare del conto termico sono le amministrazioni pubbliche, le imprese ed i privati. Il meccanismo funziona nel seguente modo. I soggetti sopracitati che installano sistemi di riscaldamento ad alta efficienza, esclusivamente provenienti da fonti rinnovabili, possono usufruire di meccanismi di incentivazione finanziaria e contributi economici. Per fare un esempio, si parla di pannelli fotovoltaici termici, pompe di calore, e caldaia a biomassa. Si tratta esclusivamente di impianti di piccole dimensioni, dunque non possono usufruire di questi incentivi le grandi multinazionali o aziende del settore.
Il vantaggio del conto termico, oltre alla riqualificazione dell’edificio, e del proprio impianto, è anche la riduzione dei consumi, che di conseguenza porta il cittadino a poter affrontare in maniera più adeguata ed economica l’aumento delle bollette energetiche. Questo consente in un lasso di tempo piuttosto breve di poter recuperare le spese sostenute per l’investimento iniziale. Dopo aver fatto la richiesta direttamente al ministero dell’Ambiente della sicurezza energetica, la pubblica amministrazione può erogare degli incentivi in un’unica rata, con un tetto massimo di 5mila euro. I tempi per l’erogazione, e dunque il rimborso sono di circa due mesi, come specifica la pubblica amministrazione stessa.
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