La COP28 sta catalizzando i riflettori a livello globale: in programma per la fine dell’anno, scattano innumerevoli polemiche sia per il luogo in cui è organizzata, sia per il suo presidente. Tra critiche e greenwashing, scopriamo nel dettaglio cosa sta succedendo.
Le polemiche per la prossima COP28 sono inarrestabili. La conferenza sul clima per la prossima edizione è organizzata, infatti, un luogo finito nel mirino: si tratta di Dubai, Paese noto per essere uno dei principali produttori al mondo di petrolio.
Oltre alla location, è finita la centro delle critiche la scelta di far presiedere la conferenza all’Amministratore delegato di una nota compagnia petrolifera, la Abu Dhabi National Oil Company, Sultan bin Ahmed Al Jaber. La cosa ha scosso molti, tra politici, gruppi climatici, ambientalisti e utenti che sono insorti per questa decisioni.
Quello che ha colpito è come sia stata attuata una massiccia campagna per cambiare la percezione del Paese in merito al suo impegno ambientale, migliorando la sua immagine ecologia, anche se di green non ci sarebbe molto in realtà.
La conferenza sul clima delle Nazioni Unite prevista per il 2023, nota come COP28, andrà in scena negli Emirati Arabi, precisamente a Dubai, dal 30 novembre al 12 dicembre.
Nel tentativo di ripulire l’immagine degli Emirati nel segno dell’ecologia in vista dell’evento,si sta verificando un fenomeno improntato sul greenwashing.
Secondo quanto rilevato dal Center for Climate Reporting – e anche dal The Guardian – sono stanti creati tantissimi profili fake su Twitter allo scopo di sponsorizzare gli Emirati Arabi Uniti e il loro ruolo nella conferenza sul clima.
Lo stesso è accaduto sul sito di blogging Medium. Inoltre sono state modificate delle pagine su Wikipedia in cui si parla di Sultan bin Ahmed Al Jaber, il Ministro dell’Industria e delle Tecnologie degli Emirati che è anche l’Amministratore Delegato della Abu Dhabi National Oil Company. Sarà lui, infatti, a capo del vertice della COP28.
Questa situazione ha scatenato un’intensa polemica, portando a molte tensioni in merito alla COP28 e non mancano gli appelli per invertire la rotta.
La COP28 non smette di attirare le critiche, sollevando un polverone a livello globale. In particolare 130 legislatori americani hanno chiesto di togliere Al Jaber dal ruolo di presidente della Conferenza sul clima, ma quest’ultimo avrebbe intrecciato delle importanti collaborazioni con delle società di consulenza impegnate nel promuovere il presunto impegno degli Emirati nella transizione ecologica. Anche Amnesty International, nota associazione impegnata nei diritti umani, è scesa in campo dicendosi preoccupata per la situazione.
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