Non dobbiamo infatti dimenticare che il corallo nero che si illumina al tocco si riteneva tipico di un habitat marino particolare, quello dell’Oceano Pacifico e in particolare dei fondali marini della costa della California. Eppure anche nelle nostre acque ne è stata rilevata la presenza in maniera inaspettata. Una scoperta che non può non farci riflettere in termini di biodiversità.
In tema di biodiversità sussiste il rischio estinzione per una pianta su cinque, anche perché non va sottovalutato che per la biodiversità spesso l’estinzione è più veloce dell’evoluzione.
Poco tempo fa proprio in Sicilia è stato istituito un Osservatorio per la tutela della biodiversità marina e terrestre. E adesso questa scoperta, ad opera di un robot sottomarino, del corallo denominato Savalia lucifica, che non può lasciare indifferenti e che appare un’evidente testimonianza della ricchezza del nostro patrimonio ambientale.
Un patrimonio da tutelare in tutti i modi possibili, perché è alla base dei delicati equilibri naturali che formano il nostro ecosistema.
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