La cornacchia ed il corvo non sono la stessa cosa. Ci sono numerose differenze, ed anche il loro temperamento è diverso. Le caratteristiche della cornacchia.
La cornacchia e la civetta sono vittime della stessa cultura popolare. Entrambi gli uccelli, pur se completamente diversi in morfologia e abitudini, sono considerati di buon auspicio ed allo stesso tempo messaggeri del malaugurio. Probabilmente perché il loro verso può assumere delle tonalità inquietanti, che specialmente di notte può sembrare presagio di morte. Nella mitologia greca si racconta che originariamente il corvo e la cornacchia erano bianchi. Poi il Dio Apollo decise di trasformarli in uccelli neri perchè è stato proprio a causa di un corvo che il Dio è venuto a conoscenza del tradimento di Coronide. Ed allora per dispetto lo trasformò in uccello nero.
Nella mitologia norrena il corvo è associato al Dio Odino, il quale ne ha due sulle sue spalle, come simbolo della sua potenza. Nella cultura di massa più recente il film di Hitchcock “Uccelli“, ha visto come protagonisti dei veri esemplari di gabbiani, corvi e cornacchie. Come lo stesso allevatore che si occupò del film ha dichiarato, i gabbiani sono i volatili più aggressivi, mentre i corvi i più intelligenti. Affermazione che in seguito è stata confermata da studiosi del settore.
La risposta è no. Non sono lo stesso animale. Certo, si somigliano molto, ma le differenze tra i due sono piuttosto riconoscibili. A partire dalla grandezza. Per quanto riguarda le dimensioni la cornacchia è un po’ più piccola del corvo. Ma a stabilire senza dubbio davanti a quale dei due ci troviamo è la forma del becco. Quello della cornacchia è piuttosto largo e ricurvo, per cacciare meglio le prede.
Mentre quello del corvo è ecisamente più sottile ed eretto. Inoltre le ali del corvo sono più sfrangiate. Anche l’aspettativa di vita è decisamente diversa. La cornacchia vive mediamente 15 anni, mentre il corvo può arrivare anche a 70 anni.
La cornacchia vive in diverse zone. In Europa è presente nella penisola iberica, in Francia ed anche in Italia, specialmente sull’arco alpino e della val d’Aosta. È molto diffusa anche nel Lazio. È un uccello saprofago, ilche significa che si nutre di animali in avanzato stadio di decomposizione. Mangia le larve all’interno delle carcasse di altri animali. È un uccello tendenzialmente erbivoro e molto furbo.
Il suono che emette è gracidante, così come quello del corvo. per questo la famiglia si chiama corvidi, dal graco antico significa proprio gracidare. Entrambi sono degli uccelli passeriformi, ed hanno una buona capacità di procacciarsi del cibo. In inverso migrano verso l’Iran.
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