Corpo umano e i suoi limiti: qual è la temperatura massima sopportabile

Il corpo umano mantiene la sua temperatura in modo costante a prescindere dall’ambiente esterno: ma qual è il limite massimo a cui può arrivare? Scopriamolo insieme

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Anatomia corpo umano (Foto Pixabay) – Ecoo.it

Il corpo umano è una macchina potenzialmente perfetta, in cui ogni ingranaggio lavora in funzione di tutti gli altri. Cellule, organi, nervi ognuno rende efficiente l’organismo nella sua totalità. Un cuore che pompa il sangue in tutto il corpo, facendolo arrivare ovunque serva, i reni che purificano il sangue eliminando le scorie attraverso l’urina, i polmoni che introducono l’ossigeno ed espellono l’anidride carbonica. Un complesso di funzioni, un immenso sistema di relazioni e connessioni che rendono possibile il funzionamento dell’intera struttura fisica dell’uomo, con cellule che formano i tessuti, gli organi  e gli apparati, componendo un agglomerato di elementi a formare la macchina perfetta.

Il lavoro di tutte le nostre cellule produce calore, espressione dell’energia rilasciata durante l’attività, e la temperatura corporea è il prodotto del metabolismo. I suoi valori non sono sempre gli stessi durante a giornata poiché viene continuamente sollecitata e alterata dall’ambiente esterno e dalle condizioni del nostro corpo. La regolazione è garantita dall’ipotalamo, una parte del cervello che agisce da termostato organico e che fissa la temperatura corporea in condizioni di normalità in 36/37 gradi centigradi. Durante il periodo del sonno e l’abbassamento del metabolismo basale anche la temperatura scende per poi risalire nel momento del risveglio mattutino in corrispondenza dell’aumento delle richieste metaboliche.

La temperatura massima sopportabile

Il corpo umano è in grado dunque di mantenere costante la propria temperatura, indipendentemente dalla condizioni ambientali esterne. Normalmente si registra un range di temperatura che varia tra i 35 gradi e i 37 gradi centigradi, in condizioni di buona salute, senza alterazioni dovute a battaglie interne con virus o batteri. Il calore esterno presente nell’ambiente e percepito dall’organismo non influenza questa situazione di calore interno, che viene generato dall’attività cellulare. Ma il funzionamento del corpo umano può essere messo in difficoltà da un’eccessiva temperatura esterna che potrebbe interferire con le normali funzioni metaboliche.

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Segnaletica caldo estremo (Foto Pixabay) – Ecoo.it

Secondo uno studio promosso dai ricercatori di Roehampton, nel Regno Unito, il corpo umano può sopportare una temperatura ambientale che arrivi fino ad un massimo di 50 gradi centigradi a patto che l’organismo sia in condizioni di riposo. Un’importante nozione considerando le alterazioni climatiche in atto sul nostro Pianeta che spingono il caldo a livelli estremi, con il riscaldamento globale che determina un innalzamento preoccupante della temperatura media globale. La ricerca ha preso in considerazione anche altri fattori come le zone d’ombra e il livello di umidità presente nelle aree analizzate.

Le conclusioni

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Corpo sudato (Foto Pixabay) – Ecoo.it

Il parametro dirimente per lo studio britannico è stato proprio il cosiddetto RMR, vale a dire il tasso metabolico a riposo del corpo umano. Il dato indica l’energia consumata in termini calorici, mentre si è in uno stato di assoluto riposo. Infatti, per contrastare il calore eccessivo esterno, il nostro organismo è costretto a utilizzare molta dell’energia a sua disposizione per abbassare la temperatura corporea entro i limiti congrui alla sopravvivenza. Certo è che l’intero funzionamento del meccanismo vitale ne risulterebbe compromesso, a cominciare dall’attività cardiaca, non in grado di sopportare un eccessivo stress calorico, senza scompensi. Il limite dunque c’è ed è individuato nei fatidici 50 gradi centigradi, oltre i quali il corpo umano rischierebbe di smettere di funzionare correttamente, con gravi conseguenze organiche.

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