Le corsie ciclabili rischiano di arrivare alla fine della loro breve vita a causa del Nuovo Codice della Strada: vediamo cosa sta succedendo
Nell’ambito della transizione energetica si è avviata una svolta atta a ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera e combattere la crisi climatica in atto sul Pianeta. Molte le azioni e gli interventi che si sono moltiplicati per seguire la nuova rotta green e i settori economici di riferimento si sono via via dotati di una serie di cambiamenti e adeguamenti che ricalchino tali obbiettivi.
Tra questi il settore della mobilità ha stravolto di fatto il proprio concept e la propria natura virando sempre più sull’elettrico e sull’ecologico. Già da tempo in molti paesi la cultura della mobilità green si è radicata e l’Italia si è dovuta rimettere in riga promuovendo e implementando tutta una serie di modifiche anche strutturali che consentano l’avvicinamento a tali propositi ecologici.
Le corsie ciclabili sono destinate alle biciclette e consistono in una porzione laterale di una carreggiata debitamente evidenziata da segnaletica specifica, dedicate alla circolazione sulle strade delle biciclette in condivisione con gli altri veicoli, che all’occasione possono essere percorse anche dal resto dei veicoli. Le corsie non vanno confuse con le piste ciclabili che invece sono vere e proprie corsie riservate, con una segnaletica differente e delimitazioni fisiche come i cordoni.
Le nuove corsie ciclabili sono state introdotte nel 2020 sull’onda della pandemia di COVID-19, che ha fortemente accelerato la necessità di adeguamento alla mobilità sostenibile. La loro introduzione è stata veloce e poco invasiva, trattandosi di una semplice segnaletica dipinta sull’asfalto con il simbolo di una bicicletta, ed ha consentito di realizzarle anche nella direzione opposta al senso di marcia della carreggiata. La presenza delle corsie ciclabili non ha convinto tutti e le perplessità sulla loro sicurezza sono emerse da subito, generando un dibattito che ultimamente è arrivato al dunque.
Le criticità inerenti alla presenza delle corsie ciclabili si riferiscono principalmente alla poca sicurezza garantita per gli stessi ciclisti, poiché non presentano una separazione fisica tra veicoli e biciclette, esponendo a non pochi rischi coloro che le utilizzano. La loro diffusione in Europa in molte grandi città deriva da una cultura più radicata della sostenibilità e del rispetto reciproco tra utilizzatori delle strade che in Italia ancora manca.
Il nuovo Codice della Strada contempla la cancellazione delle corsie ciclabili ritenute troppo pericolose per l’incolumità dei ciclisti, andando palesemente contro la ratio della loro realizzazione. Infatti la loro comparsa fu concepita proprio per salvaguardare la sicurezza dei ciclisti offrendo loro uno spazio ben visibile e segnalato, realizzando chilometri di rete ciclabile in poco tempo e con investimenti minimi. La loro eliminazione riporterà i ciclisti allo sbando in mezzo al traffico urbano, riportando indietro le lancette della mobilità sostenibile nel nostro paese.
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