Gli attivisti, nei giorni scorsi, hanno protestato contro la realizzazione della nuova pista da bob nel bosco di Ronco in vista delle Olimpiadi invernali Milano e Cortina 2026.
Dal 6 al 22 febbraio del 2026 si terranno in Italia le Olimpiadi invernali. Ad ospitare la 25esima edizione dell’evento sportivo saranno Milano e Cortina d’Ampezzo (Belluno) che si stanno già preparando per l’importante manifestazione.
Proprio in vista dei Giochi Olimpici è stata programmata la costruzione di una nuova pista per le gare di bob, skeleton e slittino che sorgerà nei pressi del bosco di Ronco, vicino Cortina d’Ampezzo. Il progetto non ha lasciato indifferenti le associazioni ambientaliste, riunitesi nei giorni scorsi proprio sul posto per un flash mob di protesta.
Nei giorni scorsi, decine di ambientalisti hanno organizzato un flash mob di protesta nel bosco di Ronco, dove dovrebbe essere realizzata la nuova pista che ospiterà alcune gare delle Olimpiadi invernali di Milano e Cortina 2026.
Gli attivisti delle associazioni ambientaliste si sono legati agli alberi che dovrebbero venire abbattuti durante i lavori di costruzione della pista. Il via libera al progetto in vista della manifestazione sportiva potrebbe arrivare già in questi giorni, ma gli ambientalisti si stanno battendo affinché possa essere fermato.
Nel caso in cui arrivi una fumata bianca, difatti, secondo le associazioni, come riportano alcune fonti locali e la redazione de Il Gazzettino, il danno ambientale sarebbe ingente oltre alla spesa economica che dovrebbe aggirarsi tra i 100 ed i 120 milioni di euro. A questi, poi, andrebbero aggiunti i costi di gestione dell’impianto. Inoltre, gli attivisti si chiedono perché non sia stata effettuata una valutazione dell’impatto ambientale e paesaggistico. I dubbi nutriti sono anche relativi al futuro della pista dopo la manifestazione del 2026 che potrebbe rimanere praticamente inutilizzata.
La richiesta è quella di poter trasferire le gare che dovrebbero tenersi sulla pista in una già esistente e sita ad Innsbruck, in Austria. Una proposta avanzata dallo stesso sindaco della città austriaca che prevede per l’Italia solo le spese relative alle gare. L’intenzione, però, al momento, sembra essere quella di rimanere nell’area di Cortina e proseguire nella realizzazione del progetto.
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