Le galline ne vanno ghiotte, ma non tutti sanno quali conseguenze ha il pane vecchio sul loro organismo: ha delle ripercussioni
Ci sono tantissimi alimenti per cui le galline vanno davvero ghiotte, uno di questi è il pane vecchio, secco e indurito. Chi le possiede, sa benissimo quant’è comodo non gettar via gli avanzi alimentari della cucina e rimpinzare il loro mangime con verdure e farinacei. Sono animali che apprezzano molto gli scarti di cibo, ma alcuni gli andrebbero somministrati con moderazione, perché al contrario di quel che si pensa, hanno delle ripercussioni sul loro organismo.
Ottime alleate nella lotta contro lo spreco, le galline richiedono poche attenzioni, sono ecologiche e la loro dieta può essere facilmente incrementata. Non è difficile renderle felici: si possono viziare con un po’ di acqua fresca, sabbia e qualche avanzo (selezionato accuratamente).
Galline: attenzione al pane vecchio, ecco cosa succede
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Tanti alimenti, invece di buttarli via nel secchio dell’umido, si possono dar da mangiare alle galline. Tra questi, ci sono senza dubbio l’insalata, le verdure crude come le carote (da sbucciare e sminuzzare) e le foglie di cavolo (da tagliare a tocchetti). Le apprezzeranno tantissimo e ne andranno matte. Lo stesso vale anche per la pastasciutta: mangeranno volentieri quella che in casa è avanzata il giorno prima. Al contrario, ci sono dei cibi che non gli vanno assolutamente dati: è il caso dei salumi, dei legumi crudi, dei pomodori, funghi, verdure (al di là di quelle già citate), cibi ammuffiti, patate, melanzane e qualunque dolce.
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In quanto al pane, invece, c’è un problema di fondo. Chi possiede le galline, è solito dargli del pane vecchio: è considerato “l’avanzo per le galline” per eccellenza. Quando si accumula in casa diventa secco e duro, non più piacevole da mangiare. Al contrario, sembra che le galline ne vadano pazze. E’ vero: le galline sono ghiotte quando si tratta di pane vecchio e si “tuffano” letteralmente per accaparrarsi il pezzetto più grande. Tuttavia, è un alimento che gli va somministrato con parsimonia, perché nei polli crea dei problemi intestinali.