Cosa fare se un animale è in difficoltà: come e quando intervenire

Il senso di protezione verso gli animali, in particolar modo se piccoli e indifesi, è molto profonda nelle persone. Sono dolci e vederli in difficoltà, scaturisce subito la voglia di prestare soccorso ed andare n loro aiuto.

Non sempre però è il modo migliore di comportarsi. Infatti si potrebbero trovare in un posto isolato, per volere del genitore che cerca di insegnarli a sopravvivere. In questo caso ad esempio, l’intervento dell’essere umano potrebbe compromettere la loro situazione. Quando allora intervenire se si trova un animale in difficoltà? Come comportarsi lo spiega l’Enpa “Sos Animali”.

Animale in difficoltà, quando soccorrerlo e come

Uccellino (Foto Pexels)
Uccellino (Foto Pexels)

Può capitare se si è durante una passeggiata in montagna o in un bosco, o semplicemente durante un viaggio in macchina, di incontrare sul proprio cammino degli animali in difficoltà. Intervenire è il primo istinto, ma non sempre potrebbe essere il comportamento giusto da adottare.

Infatti come spiega l’Enpa “Sos Animali”, fondamentale è, appena si nota qualcosa che non va, di contattare i corpi forestali regionali, quando presenti, o i carabinieri forestali al numero 1515, o la polizia provinciale 112. Loro, una volta descritta la situazione, sapranno senza alcun dubbio indicare il miglior modo di agire.

Non sempre però, potrebbero rispondere al primo colpo, quindi in linea generale, si deve intervenire quando l’animale è visibilmente ferito, è senza forze o non reagiscono agli stimoli esterni. Nel caso dei pipistrelli, se in terra, devono sempre essere aiutati.

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Se si presenta questo caso e bisogna prenderli per portarli nella struttura più vicina, sarà necessario prelevare l’animale con dei guanti e metterlo all’interno di una scatola, con dei buchini per permettere che circoli aria. Non coprirli con un telo o coperta e consegnarli al Cras a meno distanza dal luogo del ritrovamento.

Non si dovrà intervenire invece quando, ad esempio nel caso degli uccellini, in terra ma non in un ambiente ostile per loro. Questo perché probabilmente staranno cercando di imparare a volare e il genitore li controlla comunque da vicino.

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Non vanno toccati, a meno che nella situazione descritta prima, anche i mammiferi. L’odore rilasciato dall’essere umano al momento del contatto, potrebbe provocare una negazione poi da parte della mamma o del papà e l’animale si troverebbe, a quel punto, in una spiacevole situazione.

Ricordare sempre poi, che gli animali selvatici hanno paura dell’essere umano e non sono abituati alla sua presenza. Il tono di voce dovrà essere pacato, non dovranno essere toccati e soprattutto non si dovrà improvvisare alcun tipo di medicazione. Il veterinario saprà darvi tutte le giuste indicazioni.

 

 

 

 

 

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