La zecca non prende di mira solo gli animali, ma anche l’essere umano: quando però la si trova su un bambino, cosa bisogna fare? La risposta per evitare errori
La zecca è uno degli abitanti più temuti di boschi e campagne. Facenti parte del sottordine degli acari, le zecche si dividono in tre famiglie: zecche dure, molli e la nuttalliella namaqua. Quelle più conosciute, ovvero la zecca del bosco e del cane, appartengono alla prima famiglia. Sono anche parassiti ematofagi, ovvero che succhiano il sangue del corpo a cui si attaccano.
Il timore nei confronti delle zecche proviene dal fatto che, oltre ad essere estremamente letali in alcuni casi per gli animali, più in generale possono essere veicolo di malattie infettive come piroplasmosi o febbre bottonosa su tutte.
La zecca, come si attacca agli animali, può farlo anche con l’essere umano. Adulti o bambini che siano, le regole da seguire per la prevenzione e/o la rimozione in caso di presenza sulla pelle sono sempre le stesse. Per ciò che riguarda la prevenzione, in primis vanno evitate scarpe aperte e pantaloncini per le passeggiate in montagne, boschi o campagna ed è preferibile indossare pantaloni lunghi e cappello.
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Bisogna, inoltre, tendere a non camminare dove l’erba è alta in quanto le zecche, pur non volando, saltano facilmente a poca distanza. Quando si è di ritorno, è bene controllare i propri indumenti e le zone del corpo più nascoste, dove eventualmente la zecca andrebbe facilmente a rintanarsi. Accorgersi della presenza di una zecca non è semplice e molto spesso la si nota solo a causa del prurito nella zona del morso.
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In caso di attacco da parte di una zecca, non bisogna spaventarsi e seguire alcuni passaggi tenendo sangue freddo. Una volta indossati i guanti, con l’aiuto di una pinzetta, va estratta afferrando nel punto più prossimo alla pelle. Si esegue una lieve rotazione e si tira. Non bisogna mai schiacciarla o toccarla a mani nude nel tentativo di sbarazzarsene. Dopo averla rimossa è bene chiamare il proprio medico di base e sottoporsi ad una siringa di antitetanica, soprattutto in caso di sintomi come rossore, febbre, mal di testa e gonfiore ai linfonodi.
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