Starfield, la nuova grande epopea firmata Bethesda, il primo nuovo gioco di questo developer in 25 anni, sta insegnando a tanti a scoprire le meraviglie del cosmo immaginario e reale ma può anche permetterci di fare una riflessione sul futuro della Terra che abitiamo tutt’ora
I viaggi interstellari, la possibilità di spostarsi in poco tempo da un luogo all’altro, vedere cosa c’è oltre l’orizzonte. La spinta a scoprire e a viaggiare è insita nel genere umano. Ed è anche decisamente uno degli elementi forse più importanti all’interno della storia del nuovo gioco firmato Bethesda in esclusiva su Xbox. Un gioco che mette a disposizione quasi un universo intero con decine di pianeti da esplorare. Ognuno caratterizzato da elementi di superficie e atmosferici nonché meteorologici.
Il lavoro certosino che i ragazzi di Bethesda hanno fatto nel creare per esempio l’esperienza su Marte, presente e visitabile come molti altri pianeti del sistema solare, si connota per la gravità molto più bassa rispetto a quella cui siamo abituati sulla Terra e che consente quindi salti molto più alti. Ma proprio restando nel sistema solare, dentro Starfield c’è anche la Terra. Ovviamente non è la Terra di oggi, siamo ben oltre il 2150, e forse proprio per questo vale la pena fare una sosta nella nostra casa prima della casa tra le stelle. Perché la superficie della Terra immaginata da Bethesda ci permette di guardare a quello che stiamo facendo adesso al pianeta da un punto di vista diverso.
Prima di proseguire nella nostra riflessione è bene avvisarti: proseguendo nella lettura potresti rovinarti parte dell’esperienza di gioco. Fatta questa dovuta premessa quello che sta colpendo moltissimi giocatori e moltissime giocatrici è che il pianeta Terra visitabile dentro il gioco Bethesda è una pallina di polvere senza atmosfera, fredda e assolutamente inospitale. Che cosa è successo? La prima idea che tanti si sono fatti è che i cambiamenti climatici, quegli stessi cambiamenti climatici contro cui stiamo cercando di lottare, hanno alla fine preso il sopravvento e ridotto il pianeta a un sassolino inospitale.
Ma c’è una caratteristica nella Terra di Starfield che ci dà un indizio da seguire: manca l’atmosfera. Perché un pianeta possa perdere l’atmosfera uno degli ingranaggi stellari che possono rompersi è la magnetosfera, ovvero il campo magnetico che tiene tutti stretti stretti e tutti vicini vicini. Andando in una direzione insolita e sorprendente, Bethesda ha deciso di dare comunque al genere umano la colpa della trasformazione della Terra da paradiso blu in ricarica per clessidre di sabbia ma non puntando sui generici cambiamenti climatici ma su altre azioni umane che hanno interferito con la magnetosfera provocandone il collasso e così facendo permettendo, letteralmente, la fuga degli strati dell’atmosfera. Il pianeta privo di atmosfera si è trovato inerme nei confronti delle radiazioni solari e dei meteoriti e le conseguenze sono quello che si vede all’interno del gioco.
Parlare dei cambiamenti climatici, legarli alle azioni dell’uomo, è fondamentale per dare una responsabilità a tutti i cittadini. È chiaro che date le cause dei cambiamenti climatici, che sono sostanzialmente le emissioni di gas serra, alcuni cittadini del pianeta hanno più colpa di altri e dovrebbero muoversi più rapidamente per evitare di fare ulteriori danni. Ma la lezione che ci dà Starfield con la sua Terra ridotta a qualcosa di cui nessuno parla neanche più ci aiuta a vedere che in realtà possiamo mandare in malora il nostro pianeta semplicemente mancando di lungimiranza. All’interno della storia di Starfield la Terra ha perso la sua atmosfera nel momento in cui alcuni gruppi di scienziati hanno iniziato a studiare modi per spostarsi più velocemente.
Il viaggio interplanetario ha portato ad una instabilità del campo magnetico terrestre e questa instabilità si è poi trasformata nella fine del nostro pianeta. Ma esattamente come con i cambiamenti climatici, in realtà la magnetosfera terrestre muta molto lentamente da sempre. Ed è facile immaginare che anche nel momento della crisi più profonda nell’immaginario futuro Bethesda ci sia stato qualcuno che anziché riuscire ad ammettere che era colpa del genere umano abbia tirato fuori l’idea che comunque tanto anche la magnetosfera stava cambiando come giustificazione. Quello che possiamo fare di male al pianeta può essere prevenuto ma nella vita reale ci vuole soprattutto onestà perché questa prevenzione avvenga.
La Terra vista da Starfield è un pianeta su cui nessuno si è fermato in tempo ma noi possiamo ancora fermarci. Anche perché nella nostra Terra non ci sono salvataggi precedenti da caricare.
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