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Cosa sapere e cosa serve per la ricerca dei tartufi?

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Tra pochi giorni si potrà riprendere la ricerca di uno dei funghi più amati al mondo: il tartufo. Ecco tutto quello che serve per questa speciale caccia

cosa serve per diventare tartufaio
Un tartufaio con il suo cane (Foto Adobe)

Sta per iniziare, dopo le stagione estiva, la nuova stagione per la ricerca dei tartufi, ovvero uno dei funghi maggiormente amati al mondo. Ma la caccia a questi non è fatto facile e soprattutto prevede tante regole che non tutti conoscono. Regole e permessi che sono fondamentali per svolgere in modo legale questa attività senza incorrere nel rischio di alcune sanzioni.

E’ importante conoscere, se si vuole iniziare questa attività, tutto l’occorrente necessario così da poter svolgere in piena sicurezza la ricerca dei tartufi. Non bisogna infatti sottovalutare, oltre alle multe, i pericoli dei boschi e gli attrezzi necessari. A cominciare dal cane, per cui senza di questo è altamente vietato ricercare il prezioso fungo.

Caccia ai tartufi, cosa serve?

Tartufi (Foto Adobe)

Come detto precedentemente la ricerca dei tartufi senza il cane è vietato dalla legge. Pochissimi tartufai riescono davvero a trovarli senza il quadrupede, ma ciò è proibito dalla legge perché è fortissimo il rischio che si creino tantissime buche che possono danneggiare l’ecosistema.

Di norma, quando il cane ha iniziato la “cerca” e ha individuato un tartufo, il tartufaio deve essere bravo a interrompere lo scavo del cane e proseguirlo con il vanghetto. Questo è considerata un’arma bianca al pari dei coltelli. E’ fortemente vietato averlo addosso senza il cane e il tesserino di idoneità alla ricerca del tartufo. Ma non solo ogni regione e provincia italiana pone alcune caratteristiche per le misure di questo utile attrezzo.

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Una volta poi trovato il tartufo bisogna ricoprire la buca, così da evitare di danneggiare la tartufaia. Se il fungo trovato dovesse essere marcio o immaturo è bene lasciarli nel bosco. Il motivo? Questi contribuiranno, tramite le loro spore, a far nascere nuovi tartufi per le stagioni successive.

Una volta accertato che il tartufo è maturo questo deve essere riposto in borse, chiamate “catane” o nelle tasche dei giubbotti o dei gilet. Ogni tartufaio può raccogliere fino a 2 kg di tartufo al giorno sebbene ci siano delle eccezioni. Su tutte se il terreno di proprietà dei tartufaio non ci sono limiti. La ricerca è poi vietata di notte e al di fuori dei periodi non consentiti.

Il tesserino da tartufaio

Ma per svolgere in piena regola questa attività, oltre al cane, è fondamentale avere il tesserino da tartufaio. Trattandosi per molti di una vera e propria professione, la ricerca è stata regolata da precisi obblighi. E di conseguenza non può essere svolta in maniera improvvisata. La prima norma da sapere è che per diventare tartufaio bisogna aver compiuto 14 anni.

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Inoltre bisogna partecipare a un corso di formazione, organizzato dalle regioni. Questo è finalizzato non solo a far riconoscere ai futuri tartufai le diverse specie che esistono, ma anche per sensibilizzarli su delicati equilibri degli ecosistemi. Alla fine del corso, poi, bisogna superare un esame, atto a verificar l’apprendimento delle nozioni.Una volta superato il test, si potrà richiedere alla Regione di appartenenza il tesserino di abilitazione alla raccolta sul territorio nazionale. Il tutto dopo il pagamento di una tassa annuale. Il permesso ha una durata di cinque anni rinnovabile. Attenzione però a non sottovalutare l’esame, perché se si viene bocciati si potrà ripeterlo solo dopo 12 mesi.

Abbigliamento consigliato

Per una caccia al tartufo, oltre a cane, tesserino e vanghetta è importante avere con sé una catana, ovvero la borsa per riporre i tartufi. L’abbigliamento è molto simili a quello dei cacciatori che, come i tartufai, devono poter affrontare ogni tipo di terreno. E’ dunque consigliato munirsi di stivali fino al ginocchio, guanti per lo scavo (attenzione sempre al pericolo vipere), bastone e pomate di primo soccorso.

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