Sembra la trama di un film fantascientifico, invece è realtà: nell’ultima spedizione della nave britannica James Cook è emerso che il profondo mare blu, tra i fondali delle isole caraibiche e le Cayman, nasconde in realtà tesori inesplorati, una vastità di flora e fauna tali da creare un ecosistema a sé stante, perfettamente in grado di mantenersi in vita e di auto-rigenerarsi.
Gli animali -pesci in prevalenza- sono specie di animali che hanno dovuto adattarsi ad un ambiente ostile e impararci a convivere, con significative evoluzione fisiche nelle generazioni. Si sono riprodotti così, infatti, i gamberi senza occhi ma con degli organi sensibili alla luce e presenti sul dorso dell’animale, piuttosto che lumache misteriose o crostacei che assomigliano ad alcune pulci. Sono più di 500 le nuove razze di animali che popolano la profondità degli oceani, un vero patrimonio di cui approfondire la conoscenza.
La ricerca scientifica, guidata dal centro di Southampton, racconta di un mondo quasi fantastico di terme naturali, dove l’acqua -ricchissima di minerali- bolle naturalmente, facendo pensare ad una prima impressione ad un ambiente inospitali per gli esseri viventi. Un habitat sconosciuto almeno fino a 30 anni fa e -forse proprio per questo- preservato dalla mano dell’uomo. Una sorta di tutela ambientale fai da te, dettata da madre Natura, e che ha funzionato a mantenere a lungo integro e sano il patrimonio ambientale e le risorse naturali che lo popolano. La nostra speranza riguarda il fatto che la ricerca portata avanti dagli scienziati -e quelle che eventualmente seguiranno- sia l’input corretto per tutelare maggiormente l’area.
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