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Plastic free: ecco che significa e come metterlo in pratica

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Il concetto di plastic free, letteralmente “libero dalla plastica”, sta ormai diventando sempre più importante nella nostra vita quotidiana. Il Mondo intero si sta finalmente accorgendo dei danni immensi provocati dall’inquinamento e sta cercando di correre ai ripari. La plastica è uno dei materiali che contribuiscono maggiormente all’inquinamento ambientale, in particolare dei mari e dei corsi d’acqua in generale. Uno studio della Commissione Europea ha rilevato che l’80% dei rifiuti marini è composto da plastica: nello specifico la plastica monouso costituisce il 50% di tali rifiuti. Questo ha portato all’emanazione di diverse norme e decreti per cercare di ridurre la produzione e il consumo di tali oggetti. È inoltre fondamentale sensibilizzare la popolazione a limitare l’uso di plastica monouso e a rispettare le norme di riciclo per entrare nell’ottica del plastic free.

La plastica è tutta da sostituire? Perchè è dannosa?

La plastica è un materiale che, dalla sua introduzione, ha rivoluzionato la vita di tutti. Essa viene infatti usata per innumerevoli scopi grazie alle sue caratteristiche molto favorevoli e al basso costo. Non è possibile pensare ad una completa eliminazione della plastica, in quanto essa è fondamentale in alcune applicazioni per le quali non esistono materiali che garantiscano le stesse prestazioni riguardo a flessibilità e igiene. Inoltre esistono molte applicazioni, ad esempio nell’edilizia e nell’arredamento, che hanno basso impatto ambientale visto il lungo tempo di vita.

L’approccio plastic free dunque mira principalmente a sostituire la plastica monouso che costituisce la minaccia principale. Essa infatti ha un ciclo di vita brevissimo e ne vengono prodotte quantità immense che spesso non vengono smaltite nella maniera corretta. I problemi che derivano dai rifiuti in plastica sono principalmente due: l’inquinamento dei mari e la formazione di microplastiche. Il primo deriva dal fatto che le plastiche si biodegradano in circa 100 anni. Questo provoca la morte di molte specie marine che rimangono intrappolate nei rifiuti o li ingeriscono. Ciò causa danni gravissimi all’intero ecosistema. Il problema delle microplastiche dipende invece dal fatto che le plastiche tendono a sgretolarsi creando microparticelle che spesso finiscono nelle falde acquifere e addirittura nei nostri piatti.

L’approccio Plastic Free: cosa vuol dire?

Per i motivi sopra citati molti Governi e organizzazioni stanno promuovendo un approccio plastic free. Esso si sviluppa in diverse fasi a partire dalla sensibilizzazione della cittadinanza verso questo problema fino ad arrivare a misure a lungo termine. In Italia il primo comune plastic free è stato quello delle Isole Tremiti nel 2018, seguito da diversi altri comuni soprattutto marittimi.

La politica plastic free parte da iniziative volte ad informare ed istruire i cittadini su come sostituire la plastica monouso nella vita quotidiana e su come riciclare nel modo giusto. Dal canto loro i comuni si impegnano a facilitare questa transizione tramite l’istituzione di un servizio di raccolta differenziata efficiente e lo stretto controllo del rispetto delle norme in tal senso. Inoltre sono previste misure di abolizione di tutti quei prodotti monouso in plastica che possono essere sostituiti con alternative riutilizzabili o realizzate con materiali biodegradabili e compostabili (ovvero smaltibili nella raccolta dell’umido).

Alcune di queste misure sono già state intraprese a livello nazionale: ad esempio la sostituzione dei sacchetti di plastica con quelli biodegradabili e il divieto di vendita di piatti e posate usa e getta in plastica (che sarà completo nel 2021). Molte altre misure possono però essere intraprese e/o sono state adottate dai Comuni plastic free. Tra queste possiamo trovare: bandire le cannucce in plastica, preferire alimenti imballati in vetro o alluminio, limitare l’uso di bottiglie di plastica sostituendole con borracce o bottiglie in vetro, utilizzare capsule per caffè compostabili, abolire le pellicole di plastica, utilizzare salviette struccanti riutilizzabili, usare spazzolini in bamboo ed in ogni caso favorire sempre le alternative biodegradabili.

Conclusione

La politica plastic free rappresenta senza dubbio una soluzione, almeno parziale, all’importantissimo problema dell’inquinamento dovuto ai rifiuti plastici. La diminuzione della mole di rifiuti prodotta e il corretto riciclo della maggior parte di quella che inevitabilmente si produce sono due punti fondamentali che vanno perseguiti da tutti. Ognuno di noi può e deve impegnarsi nel proprio piccolo per rispettare questi principi e cercare di diffonderli. Salvaguardare il nostro pianeta è di fondamentale importanza e l’auspicio è che ben presto l’approccio plastic free si diffonda in tutto il Mondo così da perseguire questo obiettivo.

Valerio Malfatto

Valerio Malfatto, nato a Roma il 6 settembre 1995 e diplomato al Liceo Classico statale Luciano Manara. Laureato in Ingegneria Chimica all’Università La Sapienza di Roma e attualmente studente di Ingegneria dei Materiali presso l’Università degli Studi di Padova. Le sue più grandi passioni sono lo sport, in particolare il calcio, e l’ecologia.

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