In Italia quasi il 23% della popolazione fuma. Per molti è un piacevole vizio, per altri una vera e propria necessità. Basti pensare il mix perfetto di caffè e sigaretta per iniziare al meglio la giornata e espletare i propri bisogni. Il fumatore quando si avvicina a una bionda, il 90 % delle volte lo fa per noi e no per necessità. Un modo per interrompere una giornata particolarmente noiosa o pesante.
Eppure chi si accende una sigaretta è consapevole dei rischi a cui corre. E non lo sa per via dei tanti messaggi che compaiono sul pacchetto, ma perché i media quotidianamente ne parlano come responsabile di tante forme di cancro ma anche di problematiche patologiche e cardiocircolatorie e respiratorie. Il dato che non si dice però è un altro: ogni sigaretta riduce la vita di ben 11 minuti…
La sigaretta, secondo gli ultimi studi, è responsabile del cancro al polmone e alla vescica, ma anche di patologie cardiocircolatorie (infarto, ictus) e respiratorie. E nel maschio può causare anche disfunzione erettile e impotenza.
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Per quanto si ritenga che la bionda causi solamente i tumori a polmoni e vescica, questa incide anche bocca, laringe, stomaco, fegato e pancreas. Quel che è certo, a seguito degli studi effettuati è che l’organo più sensibile al fumo è il polmone nel si depositano le sostanza presenti nelle sigarette. Sostanze che che danneggiano il DNA delle cellule avviando la trasformazione tumorale. In questo modo, numero alla mano, il rischio è più alto di circa 15 volte rispetto ai non fumatori. Di 20 volte per chi fuma più di un pacchetto al giorno. Affinché i polmoni si depurino dalle tossine dovute alle sigarette servono circa 10-15 anni.
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