L’Università di Porto, in Portogallo, ha condotto uno studio sulle conseguenze che subisce il cane quando si urla e si rimprovera spesso
L’educazione del cane passa, tante volte, su lunghi insegnamenti. Ad esempio non si può pretendere che il cane, appena arrivato a casa, possa capire fin da subito, che deve fare i suoi bisogni fuori casa e no, magari, sul tappeto. Ma alcuni comandi, come il seduto o il fermo, possono essere insegnati un po’ alla volta dandogli un premio quando svolge il compito.
Tante volte però i padroni, spazientiti, tendono ad urlare e a rimproverare il cucciolo. E’ convinzione comune, infatti, che alzando anche i toni il cane possa capire prima cosa possa fare e cosa no. Ma alla lunga, questo metodo educativo, non porta a niente. Anzi questi meccanismo innescano i famosi meccanismi del “rinforzo negativo” che ledono, infine, sulla sua salute mentale.
Se fino a qualche anno fa era solamente un’idea che i rimproveri potessero rovinare la salute mentale del cane. ora sono arrivate le conferme. Merito di uno studio condotto dall’Università di Porto, dalla biologa Ana Catarina Vieira de Castro che, insieme alla sua squadra, pubblicò in pre-print sul server BioRxiv.
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Secondo quanto emerso i cani addestrati con metodi che si basano sull’avversione hanno poi un benessere inferiore rispetto a quelli educato sulla ricompensa. I primi, infatti, tendono ad assumere comportamenti e posture che portano estremamente correlati a uno stato di stress. In più riportano l’aumento dei livelli di cortisolo e sono, per natura, più pessimisti nell’affrontare esercizi cognitivi. Certo questi risultati erano già noti grazie agli esperimenti di addestramento dei cani di polizia tramite i collari a scossa.
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Lo studio dell’Ateno lusitano ha analizzato il comportamento di ben 42 cani provenienti da 3 scuole di addestramento con metodi basati sulla ricompensa e 52 provenienti da 4 scuole in cui vengono applicati metodi più aggressivi basati sul guinzaglio, grida e punizioni. I ricercatori hanno analizzato i campioni di saliva durante l’addestramento dei cani. Il risultato? I secondi avevano una maggiore produzione di cortisolo.
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