Attenzione alle foreste sta accadendo qualcosa di terribile a causa dei cambiamenti climatici, in particolare la scarsità delle piogge in molte aree del pianeta
Secondo uno studio del ForNaLab della Ghent University (progetto indirizzato ad analizzare la natura e a misurare l’impatto dei rapidissimi cambiamenti climatici su alberi e arbusti) le condizioni di vita in cui versano foreste e coperture arboree in vaste aree del pianeta sono estremamente peggiorate negli ultimi decenni.
Gli eventi estremi che colpiscono vaste porzioni continentali (la prolungata siccità in Europa o nel sub continente indiano, gli incendi distruttivi in Australia e lungo la costa statutitense del pacifico, le tempeste di vento sulle Alpi, per esempio) stanno mettendo a dura prova gli ecosistemi forestali, compromettendone in alcuni casi la sopravvivenza.
In particolare la siccità e la scarsità di piogge per periodi prolungati condizionano in modo significativo il processo di fotosintesi clorofilliana, diminuendo così lo sviluppo degli alberi soprattutto delle chiome. La conferma arriva dagli anelli degli alberi dai quali si può determinare l’età e lo stato di salute di una pianta arborea. Nelle zone delle Fiandre dove si sono concetrati gli studi del ForNaLab gli anelli analizzati sono molto stretti.
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Secondo Lander Baeten ricercatore della Ghent University “le analisi dei colleghi internazionali mostrano che il 2015-2020 è il periodo più secco degli ultimi 2.100 anni. La loro ricerca si basa, tra le altre cose, sulla crescita degli alberi e sulla composizione chimica del legno”. Molti alberi diminuiscono la produzione di fogliame restringendo la copertura ombrosa complessiva di un territorio. Di conseguenza aumentando il calore sui terreni e modificando l’ecosistema della foresta.
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Tra le specie più a rischio in Europa c’è l’abete rosso molto diffuso, ma anche parte di un ambiente molto fragile. Anche gli alberi con cicli vitali più lunghi sono a rischio non riuscendo ad adattarsi alle mutate condizioni climatiche. L’obiettivo dei ricercatori è favorire il ripristino ecologico studiando soprattutto gli ecosistemi delle foreste miste, composte da varie specie, forse più in grado di affrontare l’impatto dei cambiamenti climatici.
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