Siamo abituati a percepire la vita in base ai sensi ma le persone cieche hanno ovviamente percezioni diverse. Cerchiamo quindi di eliminare tutti i preconcetti e capire come sperimentano il mondo i non vedenti
La prima distinzione da fare, quando si parla di non vedenti o persone cieche, è ciò che è fisico e fisiologico e ciò che invece viene ritenuta cecità dalla normativa vigente. C’è per esempio tutta la categoria delle persone che vengono giudicate non vedenti o quando si tratta del rilascio della patente.
Queste persone, però, non necessariamente sono completamente cieche ma hanno una visione estremamente ridotta. Possono essere quindi classificate come ipovedenti. Diverso è il discorso di chi è cieco completamente o dalla nascita oppure in seguito a un trauma. Ognuna di queste persone ha capacità diverse.
Come abbiamo avuto modo di accennare, l’idea che le persone cieche o non vedenti siano totalmente impossibilitate a percepire con gli occhi il mondo circostante è un preconcetto. In realtà la cecità è una condizione che si presenta in una varietà molto ampia di esperienze di vita. Alcune persone che vengono considerate cieche hanno in realtà una vista che potremmo definire residuale e quindi riescono a distinguere in parte forme e colori.
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Diverso il discorso di chi è completamente cieco fin dalla nascita e i cui occhi, per una condizione clinica che potrebbe essersi sviluppata durante la gravidanza, non sono in grado di percepire in alcun modo la luce. Per la condizione di cecità totale quello che bisogna fare è evitare di pensare che i non vedenti in realtà vedano nero. Semplicemente perché, dal loro punto di vista, il nero non esiste non potendolo sperimentare.
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L’essere non vedenti o ipovedenti, però, non significa che le persone cieche non sperimentino il mondo. Lo fanno in maniera diversa. E se ve lo state chiedendo, anche le persone cieche sognano. I loro sogni vengono creati e vissuti utilizzando i sensi a loro disposizione, come il senso dell’olfatto e dell’udito. Occorre anche liberare il campo dall’idea che le persone cieche abbiano un udito più sviluppato: non potendo fare affidamento sulla vista, le persone non vedenti si affidano molto di più all’udito per comprendere ciò che c’è intorno a loro.
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