Oltre al shrinkflation, durante la spesa bisogna fare attenzione anche allo skimpflation, ovvero una tecnica utilizzata dagli aziende per ingannarci
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Tante volte, mentre si fa la spesa, si cade alle tentazioni e si decide di acquistare un pacchetto di patatine. Una volta aperto, con un paio di manciate, queste saranno già terminate. Inutile sottolineare che seguirà il solito e classico commento: “Erano più aria che prodotto“. In realtà questo è un metodo, utilizzato dalle aziende, che cercano di ridurre i costi. E’ il caso dello shrinkflation, ovvero quando le confezioni si fanno più piccole e il contenuto diventa più leggero, ma il prezzo non scende.
Sempre più ditte purtroppo la applicano e al Centro Consumatori di Amburgo (Vzhh) arrivano ogni giorno tantissime segnalazioni di questa brutta abitudine: patatine, carta igienica, pasta, cibo per animali. Nessun prodotto è escluso. Ogni mese, poi, il Vzhh elegge “il pacchetto ingannevole del mese“, ovvero quello che ha creato maggior disappunto tra i consumatori. Ma oltre shirnkflation, c’è un altro fenomeno da monitorare: la skimpflation.
Ma non c’è solo la shrinkflation…
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A lanciare l’allarme sulla skimpflation sono gli Stati Uniti, dove i produttori, per risparmiare, iniziano a lesinare sul servizio o sulla qualità dei loro prodotti. Il termine viene dal verbo “to skimp” ovvero lesinare ma anche cercare di spendere il meno possibile. In questo ambito le aziende per mantenere e contenere i costi decidono di abbassare la qualità dei loro beni e servizi.
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In pratica visto che le materie prime e l’energia hanno prezzi sempre più alti, le aziende hanno due strade da intraprendere. La prima è alzare il prezzo di vendita, la seconda è quella di rimanere competitivi e non ritoccare il costo per l’utente, così da non perdere clienti. In quest’ultimo caso si riduce la qualità del bene, delle materie prime o del servizio che si vende.
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I modi cui le aziende applicano questo risparmio sono: rimpicciolimento della confezione, abbassamento della qualità, diminuisce il contenuto con l’aggiunta di maggior aria. Non si può poi dimenticare che fino a quando il produttore non dia informazioni false o fuorvianti, o violi un’ordinanza sugli imballaggi, gli aumenti del prezzo, per quanto siano a nostro danno, non sono vietati.