La cozza è uno dei molluschi più conosciuti al mondo, data anche il suo copioso utilizzo da parte dell’uomo a scopi alimentari.
La cozza è anche comunemente chiamata mitilo. In Italia il nome ad essa attribuito dipende in buona parte dalla regione in cui ci si trova. nell’Italia centro meridionale si chiama cozza, termine che deriva dal latino e che significa guscio o chiocciola. In Liguria, e in alcune province toscane, il termine per indicare i mitili è muscoli. Nelle Marche, ad Ancona, e mitili non sono di allevamento ma esclusivamente selvatici e si chiamano moscioli. In Veneto invece quella che conosciamo come cozza viene chiamata peocio o pedocio, con assonanza dialettale al termine pidocchio.
La cozza, insieme alla vongola, è una delle specie maggiormente allevate. Questo a causa dell’incremento della domanda sia a livello nazionale che mondiale. Nonostante l’ampia diffusione della coltura dei mitili, la domanda interna nazionale è maggiore dell’offerta, dunque per soddisfare il mercato si ricorre alla cozza di origine galiziana.
La cozza è un mollusco lamellibranco, che vuol dire che possiede delle branchie ad anello, le quali assorbono l’ossigeno utile per la respirazione, e allo stesso tempo servono per l’alimentazione, generalmente a base di plancton e particellato organico in sospensione. La forma è a goccia. La valva, ovvero il guscio esterno, è composta per lo più di carbonato di calcio, a colore nero o nero violaceo all’esterno.
La cozza è presente praticamente in tutti i mari del mondo, attaccandosi agli scogli. È considerata un frutto di mare, e in quanto tale viene copiosamente consumata a livello alimentare. Nonostante nel meridione l’uso di mangiare le cozze crude sia correlata ad una credenza afrodisiaca sul mollusco crudo, è una pratica altamente sconsigliabile. La cozza porta con sé tutte le tossine presenti nell’acqua, compresi i batteri che provengono dalle acque reflue di scarico. Le quali, specialmente per i molluschi mangiati crudi, possono generare patologie anche gravi quali tifo, colera, Novavirus ed epatite virale. L’utilizzo del limone per disinfettare la cozza è pressoché inutile. L’acido citrico non ha potere sufficiente ad uccidere i batteri.
La maturità sessuale della cozza è raggiunta intorno ai sei mesi di vita. Non esiste un periodo specifico per la riproduzione, ma essa può avvenire durante tutto l’arco dell’anno. Distinguere il maschio dalla femmina non è difficile. Basta osservare il colore del mollusco nella sua parte commestibile.
Raggiunta la maturità sessuale, il maschio assume un colore giallo crema che tende al bianco sporco, mentre la femmina è di colore arancio. La femmina è considerata più gustosa da un punto di vista alimentare.
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