Le creme solari vengono molto utilizzate in estate come protezione dai raggi UVA. Ma accanto alla protezione molte di esse nascondono un pericolo per l’uomo e per l’ambiente. Diversi studi, come conferma un report di ecowatch, hanno rilevato tracce degli ingredienti delle creme solari nelle urine umane e nel latte materno. E questo non è un buon segno. Molte creme solari, per essere efficienti a basso prezzo, utilizzano sostanze chimiche che alla lunga possono danneggiare la salute umana, creando sensibilizzazione della pelle, eruzioni cutanee ed allergie da contatto.
Inoltre alcune aziende praticano senza vergogna il meccanismo pubblicitario del greenwashing, cioè la pulitura di superficie che mostra una facciata green dell’azienda quando la prassi è tutt’altra. Nel report di ecowatch si sottolinea come molte creme solari che vengono definite sicure per le barriere coralline non lo sono affatto. E non basta una scritta sulla confezione per rendere un prodotto sicuro. Gli scienziati hanno dimostrato come le creme solari stanno danneggiando la fauna e flora marittima di Hawai, Key West e Florida. In particolare, studi condotti negli ultimi decenni imputano alla massiccia dispersione di creme solari nell’acqua lo sbiancamento delle barriere coralline.
Creme solari, come scegliere quelle più sicure
Il rapporto di ecowatch, oltre a mettere in luce i punti focali dei danni per uomo ed ambiente, suggerisce come orientarsi nell’acquisto delle creme solari. In particolare ha pubblicato una lista dei prodotti da evitare. Il primo prodotto da evitare assolutamente solo le protezioni solari spray. Sono senza dubbio comode e in alcuni casi convenienti economicamente, ma sono quelle che espongono maggiormente al rischio di scottature, specialmente se non vengono spalmate sul corpo. Studi approfonditi hanno dimostrato che lo spray diffonde il prodotto nell’aria, anche a parecchi metri di distanza, inquinando l’ambiente e disperdendo una buona porzione di protezione.
Sconsigliate anche le creme solari in polvere con scrub, che irritano la pelle e la rendono più sensibile ai raggi UVA. Allo stesso modo si devono evitare le protezioni che certificano protezione 100. E’ una pubblicità ingannevole. L’FDA ha richiesto di bannare le protezioni sopra i 50, perché molti test hanno dimostrato che la schermatura totale non esiste. Di conseguenza un’esposizione al sole continua, anche se con protezione sopra i 50, rimane comunque pericolosa.
Sono consigliate le protezioni a basi minerali con ingredienti naturali, ovviamente certificate. In questo modo si può tutelare sia il corpo da agenti chimici che l’ambiente. Rimane sempre valido il consiglio di evitare eccessive esposizioni al sole, non c’è protezione che tenga realmente e che eviti la compromissione della pelle.