Sono già 3 le specie di insetti autorizzate dall’EFSA per l’utilizzo nell’alimentazione umana, e 12 per quella animale. È il futuro o si apre la strada a rischi sanitari?
Per considerare la questione dell’alimentazione umana con insetti in maniera strutturale e lucida si deve metter da parte il disgusto che l’idea implica. Molte popolazioni, specialmente in Asia, tradizionalmente includono gli insetti nella propria alimentazione. E già da decenni l’allargamento di questa propettiva su scala modiale è stata ponderata per risolvere alcune problematiche. Prima tra tutte la fame nel mondo, ovvero la carenza di risorse per tutta la popolazione mondiale. Inoltre alcuni studi hanno rilevato che l’utilizzo di insetti come mangime per gli allevamenti sarebbe a minor impatto ambientale rispetto alla soia ed altri mangimi al momento autorizzati.
Tuttavia la questione non è affatto semplice. I prodotti alimentari nella Comunità europea devono essere autorizzati dall’Efsa, l’ente di sicurezza alimentare. Già tre specie di insetti sono stati approvati. Di conseguenza potrebbero entrare a far parte dei preparati di alcuni prodotti da supermercato. Il problema è che non si possono utilizzare insetti in libertà. Gli insetti sono portatori di malattie ed infezioni alche gravi. Per cui anche essi dovrebbero essere allevati dall’uomo per avere destinazione alimentare.
Insetti nel cibo, inquinamento e sicurezza alimentare
Secondo Life cycle assessment, ente che valuta le emissioni di gas serra rispetto al ciclo di vita di un animale o di una pianta, gli insetti hanno un impatto ambientale decisamente inferiore agli altri animali. Tuttavia non viene considerato che per allevare gli insetti le larve devono necessariamente vivere ad una temperatura di circa 28 gradi, con conseguente inquinamento da riscaldamento dello spazio abitativo.
Ed a questa questione si aggiunge quella della sicurezza per l’uomo. Sono veicoli di malattie, ed anche nel caso in cui vengano allevati in cattività, con materiali completamente sterilizzati, le loro peculiarità non filtrano a sufficienza la possibilità di malattie, che potrebbero passare all’uomo direttamente, attraverso il consumo come cibo, o indirettamente, attraverso gli animali da macello.
Se si vogliono allevare insetti sicuri, è necessario usare matrici alimentari protette, con vegetali sani, come farina di cereali e farina di leguminose, non usando quindi materiali di scarto e sottoprodotti organici di riciclaggio alimentare incontrollato, se non selvaggio. Quindi con una produttività molto controllata e ridotta che difficilmente riuscirebbe a sopperire alle carenze alimentari su scala globale.