Il Global Report on Food Crises 2023, parla chiaro: la crisi alimentare tende a non diminuire. In un mondo di conflitti e eventi climatici avversi intervenire pare impossibile.
Quello che per alcune persone è scontato, per altri rappresenta ancora un obiettivo difficilmente raggiungibile e a darne conferma il consueto “Global Report on Food Crises 2023”. Secondo il rapporto, l’insicurezza alimentare “ha investito” quasi 1 persona su 5 a livello globale.
Nel dettaglio, si parla di 258 milioni di persone complessivamente con 58 paesi nel mondo interessati. Ad avere questo triste primato l’Africa orientale, che conta quasi 65 milioni di soggetti sul totale: ad influire su questo terribile fenomeno i conflitti con il Sudan.
I dati sono stati raccolti dalla Food Security Information Network (FSIN) e pubblicati dal Global Network Against Food Crises (GNAFC). Si tratta di diverse alleanze che cooperano fra di loro: Nazioni Unite, UE, agenzie governative e non governative, l’obiettivo di quest’ultimi è lavorare insieme per riuscire a contrare la crisi alimentare.
Anche quest’anno è stato pubblicato il rapporto che analizza le crisi alimentari nel mondo, il “Global Report on Food Crises 2023”. Secondo l’ultimo report sono state 258 milioni le persone nel 2022 interessate dall’insicurezza alimentare in un totale di 58 nazioni nel mondo.
I numeri hanno visto ancora una volta un’impennata: l’anno precedente, difatti, erano 193 milioni gli abitanti della Terra che erano colpiti dalla grave crisi alimentare, mentre i paesi erano complessivamente 53. In merito, è intervenuto il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, che ha accusato d’incapacità l’umanità di compiere il cambio di rotta e di fare progressi per riuscire a porre fine alla crisi alimentare.
A peggiorare lo scenario, i conflitti e gli eventi climatici. A pagarne le conseguenze bambini con età inferiore ai cinque anni: ben 35 milioni quelli che hanno sofferto di malnutrizione acuta, di cui 9,2 milioni hanno sofferto della più pericolosa denutrizione, fattore che contribuisce a far aumentare la mortalità infantile.
Non solo conflitti ed eventi climatici avversi hanno influito su insicurezza alimentare acuta e malnutrizione. A questi si sono aggiunti gli effetti della pandemia e della guerra in Ucraina, che ha provocato gravi danni all’ambiente.
I paesi più poveri del mondo importano moltissimi alimenti, ma l’aumento dei prezzi dei prodotti ha reso impossibile l’acquisto a molte di queste nazioni. Questi rincari erano stati già registrati dopo la pandemia Covid-19, situazione poi peggiorata con lo scoppio del conflitto in Ucraina.
Considerata la grave situazione per le nazioni interessate dalle crisi alimentari, la comunità internazionale ha chiesto degli interventi che puntino alla prevenzione e all’individuazione tempestiva di eventuali problematiche legate al tema.
È necessario, dunque, mettere in campo strategie diverse per riuscire ad individuare precocemente e trattare nell’immediato il problema. Un’altra strategia è quella di incrementare gli investimenti nella sicurezza alimentare così da garantire una migliore nutrizione per tutte le persone a livello globale.
Infine, la richiesta della comunità internazionale è quella di aumentare la sostenibilità dei sistemi agroalimentari che può prevenire eventuali rischi e garantire cibo ad un maggior numero di persone.
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