Il 5 giugno 2022 è stato celebrato il 50esimo compleanno dell’ambiente, o della Terra. Per la prima volta, nel 1972 a Stoccolma, la voce delle Nazioni Unite ha dichiarato a chiare lettere che l’uomo ha “il dovere di proteggere e migliorare l’ambiente per garantire il futuro alle nuove generazioni”. Nella stessa occasione è stato creato lo slogan “Una sola Terra”.
Dopo mezzo secolo di festeggiamenti annuali, coscienza ambientale e l’introduzione della tutela dell’ambiente come diritto nella maggior parte delle costituzioni occidentali, il presidente ONU Antonio Guterres sente ancora la necessità di ribadire, portando avanti lo slogan “One Earth” i precetti fondamentali del rispetto della Terra.
Che il Presidente commuta sotto forma di raccomandazioni: 1- porre il benessere umano al centro di un pianeta sano e prosperità per tutti, riconoscendo che un pianeta sano è un prerequisito per la pace, la coesione e le società prospere; 2 – riconoscere e attuare il diritto a un ambiente pulito, sano e sostenibile; 3 – adottare un cambiamento generalizzato nel modo in cui l’attuale sistema economico lavora per contribuire a un pianeta sano;
4 – rafforzare l’attuazione nazionale degli impegni esistenti per un pianeta sano; 5 – allineare i flussi finanziari pubblici e privati con il clima ambientale e gli impegni di sviluppo sostenibile; 6 – accelerare le trasformazioni a livello di sistema di settori ad alto impatto, come cibo, energia, acqua, edifici, edilizia, produzione e mobilità;
7 – ricostruire rapporti di fiducia per rafforzare la cooperazione e la solidarietà; 8 – rafforzare e rinvigorire il sistema multilaterale; 9 – riconoscere la responsabilità intergenerazionale come una pietra miliare di una sana elaborazione delle politiche; 10 – portare avanti i risultati di Stoccolma+50. (Ansa)
La tutela dell’ambiente oltre il 5 giugno
Allo stesso tempo, e sulla stessa corda si allinea il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, sottolineando che “Una sola Terra” è valido oggi come 50 anni fa, perché è importante riflettere su quanto “la società internazionale avverta la responsabilità di corrispondere ai suoi doveri. Destino dell’uomo e destino dell’ambiente non sono mai stati così strettamente connessi come nel nostro tempo.
La scellerata guerra che sta insanguinando l’Europa con l’aggressione della Federazione Russa all’Ucraina sta provocando una conseguenza inevitabile sulla capacità di rispettare l’agenda degli impegni assunti per contrastare il cambiamento climatico ed evitare così le ulteriori crisi umanitarie conseguenti. Ecco perché la Giornata mondiale dell’ambiente suona più che mai come severo richiamo alla assunzione condivisa di un impegno comune alla pace e alla cooperazione internazionale”.
Nel frattempo il mondo è afflitto sempre più da alluvioni, terremoti, siccità e disastri ambientali che si possono sintetizzare con la locuzione crisi climatica. Ma evidentemente crisi non è una parola sufficientemente forte da far percepire ai governi mondiali la reale urgenza, pari a quella di vedere un domani. Probabilmente mentre si festeggiava l’ambiente, e numerose iniziative mondiali coniugavano intrattenimento ed impegno, l’India ed altri Stati continuavano ad estrarre carbone pronto per essere utilizzato come fonte di energia, ed esacerbare la crisi climatica.
Dopo i festeggiamenti, i colori, le promesse, il 6 giugno, la redazione di Ecoo ha deciso di festeggiare il “non compleanno” dell’ambiente, ricordando che l’unica prospettiva che può salvare il pianeta e chi lo abita è quella dell’interdipendenza uomo-natura, che si oppone fortemente alla visione antropocentrica che finora è stata portata avanti. La crisi climatica non si risolve in un giorno. Rispettare l’ambiente non è un dovere, una fatica mal digerita. E’ la condizione stessa dell’esistenza, di cui l’essere umano si è prontamente dimenticato. Ed ogni giorno si contano le vittime di questa svista.