La crisi idrica in Italia è un forte problema che non sembra fermarsi. Per ridurre l’impatto di questa grave situazione dettata dai cambiamenti climatici una soluzione è quella dei dissalatori.
La crisi idrica è inarrestabile in Italia. Nonostante le piogge estreme abbatutesi in alcune zone, la siccità è imperante come le temperature in rialzo, creando un quadro preoccupante, confermato dai dati. Secondo l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) nel Bel Paese la disponibilità idrica è diminuita, registrando nell’ultimo triennio un -19%.
Ad allarmare non è solo la mancanza della materia prima, ma anche il fatto che le infrastrutture dello Stivale non sono abbastanza efficienti, portando alla dispersione di quantità preziose di acqua, risorsa vitale per l’uomo e per le produzioni, ma sempre più scarsa.
L’acqua è vita. Proprio per questo il quadro in cui verte il mondo scatena la preoccupazione: in molte parti del Pianeta le risorse idriche scarseggiano.
Secondo i dati, nel Bel Paese si è registrato in questo 2023 un 30% in meno di pioggia rispetto agli anni passati. Ad aggravare le cose sono le temperature roventi di questa estate, tra le più calde negli ultimi anni.
E così in Italia si corre ai ripari per contenere i danni della crisi idrica che si riversano sui cittadini e su molti comparti produttivi, in particolare sull’agricoltura in ginocchio per via della mancanza di piogge susseguite da calamità estreme.
Per contrastare la crisi idrica in Italia, i dissalatori sembrano essere la soluzione: si tratta di apparecchi grazie a cui riuscire a ottenere acqua a basso contenuto salino, che può essere riutilizzata per fini industriali e alimentari.
Fin ora nello Stivale si è investito meno in questi strumenti rispetto ad altri Paesi. Ad oggi il più grande impianto è situato in Sardegna a Sarroch, presso la raffineria Sarlux: attivo dal 2018 è capace di generale 12 mila metri cubi al giorno.
Alcuni dissaltori sparsi per il Bel Paese, come in Calabria e in Toscana, sono invece fermi. Pertanto si sta lavorando per dare vita a nuovi impianti: sul tavolo ci sono due progetti per dare vita a dei dissalatori a Palermo e a Taranto. Proprio qui si prevede l’apertura del più grande impianto capace di produrre oltre 55 mila metri cubi giornalieri.
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