Con l’arrivo dell’autunno tornano nei mercati e le castagne. Queste però stanno hanno registrato un crollo del loro prezzo. Ecco perché
Marron glaces, montblanc, sono solo alcuni dei tantissimi modi per gustare le castagne. Queste, con l’arrivo dell’autunno e dell’inverno, vengono utilizzate per tantissime preparazioni non solo dolci: arrosti, contorni, marmellate. Ma anche farine, per fare delle ottime poste, e altri prodotti. Un vero e proprio must che non può mancare nei mesi più freddi dell’anno.
Altri invece preferiscono mangiarle durante una passeggiata nei centri cittadini dove si possono acquistare, a cifre altissime, le castagne già cotte da gustare nei cartocci. Ma le castagne sono da sempre ritenute, soprattutto il Marrone, una delle qualità migliori, alimenti eccellenti. Eppure nelle ultime settimane queste hanno registrato un crollo verticale del prezzo. Il motivo ti lascerà davvero senza parole.
Crollo verticale del costo delle castagne. Ecco il motivo
Tra i marroni più apprezzati al mondo c’è quello della città laziale di Segni. Infatti questi, fino a qualche giorno fa, veniva venduto all’ingrosso a circa 2 euro al chilo. Ma ora i grossisti, soprattutto quelli del Nord e del Centro, non solo non le ritirano più ma quelle poche volte che lo fanno riconoscono ai coltivatori a un prezzo massimo di 0,20 euro al chilo. Una cifra molto bassa che non permette agli agricoltori di ripagare le spese sostenute.
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Scelte hanno portato molti coltivatori dei Monti Lepini a risparmiare sui costi della raccolta lasciando le castagne sugli alberi o sul terreno. Addirittura la cooperativa del marrone segnino è chiusa. Ma piove sul bagnato perché, oltre questa paradossale situazione, da qualche giorno gira una voce molto preoccupante. Ovvero che questi sarebbero infestati da un fungo che gli farebbe marcire dopo una decina di giorno.
Sulla questione è intervenuto anche il Sindaco di Segni, ovvero la città che ne produce 20 mila quintali di marroni all’anno. La speranza del primo cittadino è che non siano state messe in giro per non creare una speculazione. E sottolinea che al momento non c’è nessuna fitopatologia del castagno che farebbe marcire il marrone in pochi giorni. Inoltre è stato “chiesto l’intervento dell’Arsial (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio n.d.r) e delle istituzioni scientifiche che devono aiutarci a chiarire immediatamente la situazione per non creare ulteriori danni ai produttori“.
Da quanto filtra, l’Arsial si sarebbe già attivato per fare luce sul fungo, o presunto tale, che si è diffuso a Segni. Non si può non sottolineare come la cittadina lazione produce il 7% del quantitativo del mercato nazionale e il 5% di quello mondiale. Si tratta di un prodotto di qualità eccellente che non ha nulla a che fare con gli ibridi come le castagne cinese.
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A condividere le paure del sindaco di Segni, anche Ivo Poli ovvero il presidente dell’Associazione nazionale Città del Castagno che sostiene che sul marrone segnino sia in atto una vera e propria speculazione visto che nelle altre regioni d’Italia non si hanno notizie di un fungo che fa marcire i marroni. Il motivo del costo di queste castagne sarebbe un altro. Infatti in molti regioni italiane c’è stato un eccesso di produzione. In più sono aumentati i costi dell’essicazione effettuata per la produzione di farine che, ancora oggi, è composta con i combustibili.