Secondo i dati forniti da Coldiretti il raccolto nelle campagne sta subendo un drastico crollo a causa del cambiamento climatico.
Il cambiamento climatico che sta affliggendo tutto il pianeta non risparmia niente e nessuno, neanche gli allevamenti e le coltivazioni, dove si sta registrando un drastico crollo nel raccolto dalle campagne. A fornire dati alquanto preoccupanti, per quanto riguarda la situazione nel nostro Paese, è stata Coldiretti, che ha evidenziato problemi in ambito agricolo soprattutto in seguito all’ennesima ondata di calore che ha colpito l’Italia.
A mettere a repentaglio i raccolti, infatti, non sono soltanto fenomeni atmosferici estremi quali le grandi grandinate che hanno distrutto i raccolti in Nord Italia, ma anche picchi di temperatura che bruciano frutta e verdura e che, non da ultimo, debilitano numerose specie animali. Tra queste possiamo ad esempio annoverare galline per la produzione di uova, mucche per quella di latte e api per quella di miele.
Si parla addirittura di una riduzione del 70% nella produzione di miele e del 20% per la produzione di latte. Nelle stalle particolarmente assolate, ove le temperature raggiungono picchi considerevoli, i capi di bestiame tendono a mangiare meno e a consumare molta più acqua per cercare di contrastare il caldo: si parla addirittura di una media di 140 litri al giorno contro i 70 litri comunemente consumati.
E anche nei campi e nei frutteti le cose non sembrano andare meglio. Sempre secondo i dati diffusi da Coldiretti, infatti, la produzione di pere è scesa del 63%, quella di uva del 14% e quella di grano del 10%. Questi tagli comportano grandi disagi per gli agricoltori, traducendosi in una riduzione delle vendite e in costi di gestione che non vengono più compensati dalle entrate.
Nelle serre è impossibile lavorare a causa del caldo, mentre nei frutteti si cerca di massimizzare il raccolto eliminando i frutti che non potranno arrivare a maturazione. Inoltre si opta spesso per i raccolti anticipati, che vanno a inficiare sulla qualità del prodotto finale.
Tra i vari settori, quello agricolo sta subendo i danni del cambiamento climatico in maniera più evidente, ciononostante l’impegno delle aziende verso la sostenibilità è tangibile. “Stiamo già lavorando per migliorare la sostenibilità attraverso le tecnologie, che ad esempio consentono un risparmio di acqua anche del 30% rispetto al passato ma per l’adattamento climatico è fondamentale aumentare gli investimenti nell’innovazione e nell’agricoltura di precisione, anche attraverso risorse Pnrr“, ha affermato il presidente di Coldiretti Ettore Prandini.
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