Nonni e papà lo hanno sempre fatto: inserire un cucchiaino nella bottiglie di bibite gassate per conservarle effervescenti più a lungo. Ma funziona davvero?
Sono molti i trucchi e le soluzioni ai piccoli problemi domestici radicatisi nel corso del tempo. In alcuni casi le cosiddette “soluzioni della nonna” possono risultare molto efficaci: pensiamo ad esempio ai molti usi del bicarbonato in casa, oppure a quelli di aceto, sale marino, candeggina o succo di limone, utilissimo per tenere pulito l’ambiente domestico.
Tali soluzioni derivano spesso e volentieri dall’esperienza pratica delle casalinghe che, pur non conoscendo le ragioni scientifiche del funzionamento di qualche ingrediente, ne traggono beneficio una volta messo in uso. Tra i tanti trucchi che funzionano, però, ce ne sono alcuni che sono solo dei falsi miti: pensiamo ad esempio a quello che vedrebbe il sale come un alleato a cui ricorrere per montare al meglio gli albumi (se dovessimo averne bisogno, sarebbe meglio usare qualche goccia di succo di limone, realmente efficace).
Oppure al trucco del cucchiaino inserito nella bottiglia aperta di una bibita frizzante per preservarne l’effervescenza più a lungo. Si tratta, per l’appunto, di un falso mito. Smentito nel corso del tempo da una serie di studi ufficiali e da osservazioni effettuate a tavolino da persone interessate a provare o smentire la veridicità di questa credenza popolare.
Uno degli esperimenti più noti, nonché quello che ha posto una pietra sopra alla supposizione decretandola come non veritiera, è quello effettuato dal Comité interprofessionnel du vin de Champagne pubblicato nel 1994 sulla rivista Le Vigneron Champenois. I ricercatori, in quella occasione, hanno svuotato delle bottiglie di champagne di 250 o 500 ml di liquido, alcune le hanno poi tappate con chiusure ermetiche, altre con dei cucchiaini, altre ancora le hanno lasciate del tutto aperte.
Dopo alcune ore i test effettuati sul peso dei liquidi e sulla pressione al loro interno hanno messo in luce i seguenti risultati: le bottiglie lasciate aperte e quelle “chiuse” con i cucchiaini risultavano praticamente identiche. Di contro, lo champagne all’interno delle bottiglie chiuse con tappi ermetici, pensati per impedire la fuoriuscita di anidride carbonica, avevano conservato le loro proprietà originarie. A ciò si deve aggiungere che anche elementi quali la forma del contenitore del liquido frizzante, la temperatura di conservazione e la quantità di liquido conservato all’interno della bottiglia possono influire sulla frizzantezza delle bevande.
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