Le farfalle sono da sempre animali affascinanti e curiosi; in natura si devono spesso nascondere da predatori e pericoli che convivono nel loro stesso ecosistema. Alcune specie di farfalle per cercare di sopravvivere hanno imparato a mimetizzarsi con la natura circostante, arrivando persino a trasformarsi. La vera particolarità di questa farfalla -in inglese definita Glasswing Butterflies– è proprio quella di avere le ali trasparenti. In fondo, quale metodo migliore di questo permette loro di assumere i colori dell’ambiente circostante e di scampare così ai pericoli?
Queste farfalle vivono in America Centrale, nell’area che il Messico e Panama, e hanno ali che raggiungono anche i sei centimetri di ampiezza. Non sono le uniche, però, ad avere questa caratteristica: tra le specie simili vi sono Greta oto, Oleria paula, Ithomia patilla, Pteronymia cotytto, il che testimonia quanto le farfalle abbiano bisogno di proteggersi e di mimetizzarsi.
Questa curiosità ci dà lo spunto per approfondire lo stato attuale della vita delle farfalle, che possiamo già dire non sia affatto entusiasmante. Ben il 45% degli esemplari europei, infatti, è considerato come un animale in estinzione, e in America è ormai indispensabile pensare a una strategia di protezione per tutelarle. La sensibilità per i cambiamenti climatici e il forte impatto ambientale che l’urbanizzazione ha sul territorio è per loro fortemente dannosa. Anche fertilizzanti e diserbanti, massicciamente utilizzati nell’attività agricola, sono tra le cause che mettono in discussione la loro sopravvivenza. La scelta di concimi naturali può aiutare anche a salvare qualche farfalla in più.
Emblematico è il caso della farfalla monaca: sia il WWF che altre realtà che si occupano della tutela degli animali hanno infatti affermato che questo esemplare ha visto un crollo demografico drammatico negli ultimi anni, con una previsione di diminuzione per il 2012 pari al 30%. Tra le principali cause sicuramente ci sono siccità e incendi, principali ecosistemi dove questa specie vive e si riproduce. Se vogliamo cercare una buona notizia, questa è nel fatto che esista un precedente: 40 anni fa, infatti, si è verificata una situazione simile con una specie di coccinella, salvata grazie alla creazione di un corridoio di sementi autoctone che hanno permesso alla specie di continuare a vivere in un ecosistema molto simile al loro. La speranza è che ciò possa accadere anche per le farfalle, dato che al momento sono considerate -loro malgrado- tra gli animali in via di estinzione.