La Dafne è una pianta che si può coltivare nel proprio giardino con le dovute accortezze. Fiori, foglie e frutti sono velenosi
Chi ama il giardinaggio o la natura in genere sa bene che non tutto ciò che è naturale necessariamente è benefico. Si prenda l’esempio di alcuni estratti dalle piante. L’atropina, l’arsenico, sono tutt’altro che benefici, specie in dosi massicce. Difatti l’ingestione di foglie di oleandro, o anche dei petali del papavero possono essere altamente tossici. E nell’antichità, piccole dosi di questi veleni venivano utilizzati a scopo farmacologico. Ma dovevano essere maneggiati solo da chi ne aveva la giusta competenza. Si prenda l’esempio della Dafne, una pianta che produce dei fiorellini bellissimi e colorati e dei frutti rossi a forma di bacca.
È una pianta che cresce in Europa ed in Asia, ed in Italia è presente pressoché in tutte le Regioni, ad eccezione della Puglia. Si trova in natura ma si può anche coltivare in giardino, con le dovute cure. Il nome Dafne deriva dal greco, daphne per l’appunto, che vuol dire alloro, a causa delle foglie sempre verdi di questa pianta.
La Dafne per crescere bene deve avere un terreno sempre drenato e fertile. L’esposizione al sole deve essere parziale ma diretta. Non ama particolarmente essere invasata o spostata, quindi è bene assicurarsi di aver trovato il posto migliore nel giardino al momento di piantarla o le dimensioni del vaso adatto. L’irrigazione deve essere costante ma non eccessiva, altrimenti si rischia di marcire le radici. Se si seguono questi consigli, nel periodo della fioritura, tra marzo e maggio, si avranno dei fiorellini colorati e profumatissimi. Tuttavia anche qui è bene stare molto attenti. Tutte le operazioni di potatura, o qualunque in cui si debba toccare la pianta, è bene effettuarle con i guanti. Sia foglie, che fiori e frutti sono velenosi.
La Dafne è conosciuta sin dall’antichità per le sue proprietà farmacologiche. La dafnina, sostanza contenuta nella pianta, è sì utile a confezionare medicinali, ma anche molto pericolosa. Il solo contatto con la pelle può causare eritemi e vesciche. L’ingestione dei frutti rossi può causare un avvelenamento che può anche essere mortale. Per cui è bene prestare molta attenzione nella coltivazione.
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