Cosa indica la data presente sui tappi dell’acqua in bottiglia? Chi pensava fosse la data di scadenza scoprirà che l’acqua non scade, ma…
Sulle confezioni degli alimenti, per legge, deve essere indicata la loro data di scadenza. Verrebbe dunque naturale pensare che anche per l’acqua in bottiglia valesse lo stesso discorso. Controllando il tappo delle bottiglie di plastica, infatti, è possibile notare una piccola data incisa, ma contrariamente a quanto si potrebbe pensare essa non indica la data di scadenza dell’acqua.
L‘acqua, infatti, non scade e quella data sta semplicemente a indicare la data di deperimento del contenitore che giunge nelle nostre mani. Oltre a presentare quella data, sulla bottiglia è presente anche un simbolo che indica la composizione del contenitore. Spesso l’acqua in bottiglia è contenuta in contenitori fatti di pet, un particolare materiale plastico che è adatto all’uso alimentare ma, nel tempo, può subire un deterioramento.
L’acqua non scade, ma va conservata nel modo giusto
Per questa ragione le bottiglie riportano quella data sul tappo: essa indica ai consumatori di prestare attenzione nel caso si tratti di una bottiglia di vecchia data, soprattutto nel caso non sia stata conservata nelle giuste condizioni (in luoghi freschi e asciutti). Ma il rischio maggiore qual è? In realtà, dal momento che l’acqua non scade, il problema principale riguarda soltanto l’aspetto organolettico.
I sali minerali contenuti nell’acqua, infatti, col tempo tendono a depositarsi sul fondo e in tal modo essa va a perdere di sapore, diventando insipida. “Il sapore dell’acqua?” Verrebbe da chiedersi… ebbene sì, l’acqua ha un sapore, che si tratti di acqua in bottiglia o del rubinetto. Nonché una serie di termini e caratteristiche usati per definirne le qualità.
Sommelier dell’acqua mettono a punto un vocabolario specifico
Secondo quanto riportato dal gruppo Sanpellegrino, ad esempio, quattro esperti (tra degustatori di tè, sommelier e gastronomi) sono riusciti a mettere a punto un vocabolario dell’acqua composto da 16 termini specifici, il tutto dopo aver degustato 140 tipi di acque minerali. L’acqua potrà dunque essere bilanciata, corposa, calcarea, cartacea. E ancora corpulenta o fresca e floreale: parola dei cosiddetti idrosommelier, vale a dire gli esperti degustatori di acqua.