Un caso straordinario, che per una volta ha visto anteporre la preservazione della natura al profitto. l’Ecuador ha ottenuto l’azzeramento del debito per convertirlo in risorse da spendere per la protezione ambientale
l’Ecuador è un paese che ospita diverse aree piene di specie protette ed in estinzione. Nello specifico molto a rischio sono la riserva delle Galapagos e quella di Hermandad, che in totale occupano un’area di 198.000 chilometri quadrati. Il problema è che i paesi a basso reddito, e dunque più vulnerabili da un punto di vista economico, sono quelli che hanno bisogno di maggiori risorse per preservare le specie in via d’estinzione, e la biodiversità necessaria a tutto il Pianeta.
Tanto per citarne uno, il caso unico e pluridecennale delle foreste dell’Amazzonia. Questa volta si tratta dell’Ecuador, un paese posto geograficamente al di sotto degli Stati Uniti. Un accordo che non ha precedenti, chiamato “debt for nature”, ha deciso di convertire il debito dell’Ecuador in protezione di habitat naturali.
L’accordo raggiunto tra vari paesi vede come protagonisti la Credit Suisse e la banca interamericana di sviluppo. Questi due enti sono i creditori principali che posseggono il debito dell’Ecuador. Ed in seguito all’accordo debit for nature hanno preso una decisione modulata in due strategie: la cancellazione di una parte del debito e la conversione di un’altra in denaro per la conservazione delle Galapagos e di Hermandad. Si parla di 1630 milioni di dollari di debito estero convertiti in 656 milioni di dollari, da utilizzare a tale fine. Il pregio di questa iniziativa non è il primo da un punto di vista cronologico, ma sicuramente quello che è riuscito a strappare delle cifre più consistenti. Ed è per questo che è il caso dell’Ecuador ha dello straordinario.
Ovviamente le banche ed i firmatari dell’accordo hanno tutto l’interesse che le operazioni di ripristino di un habitat ambientale utile per le specie protette sia messo a punto e preservato. A tale fine la Pew Bertarelli Auchan Legacy Project è stata incaricata, insieme ad altre fondazioni, di monitorare e controllare la trasparenza delle operazioni e l’effettiva realizzazione degli interventi. Da un punto di vista operativo, l’Ecuador dovrà utilizzare circa 17 milioni di dollari ogni anno per la conservazione delle specie, di cui 12 milioni di dollari saranno destinati alle attività pratiche, e 5,4 milioni di dollari per la costituzione di un Fondo monetario permanente. Questo allo scopo di finanziare un fondo che potrà continuare ad aiutare le specie in via d’estinzione anche se e quando l’accordo potrà venir meno.
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