Un giovane pescatore, qualche giorno fa, ha avvistato la carcassa di un delfino fluttuare tra le onde a largo di Priaruggia (Genova).
Un’altra tragica scoperta nelle acque del nostro Paese. Nei giorni scorsi, a largo di Priaruggia (Genova), un giovane pescatore, mentre si trovava a bordo di un’imbarcazione, ha avvistato un delfino senza vita trascinato dalla corrente.
Una scena che ha deciso di filmare e successivamente condividere il video sui social chiedendosi cosa potesse essere successo all’esemplare. A suo avviso, il cetaceo potrebbe essere morto soffocato dopo aver ingerito dei rifiuti di plastica in mare. Purtroppo, si tratta del secondo caso in pochi giorni: di recente, un altro delfino morto era stato trovato a largo di Livorno.
Genova, delfino trovato morto a largo di Priaruggia: ad avvistare la carcassa un giovane pescatore
Qualche giorno fa, un giovane pescatore genovese, Simone Agostini, si è trovato difronte ad una scena drammatica. Il titolare del charter di pesca Topsub Underwaterlife ha avvistato un delfino morto nelle acque di Priaruggia (Genova).
La carcassa del cetaceo è stata notata fluttuare tra le onde, una scena che ha colpito Agostini, il quale ha ha deciso di filmare pubblicando il video sulla pagina Instagram del Topsub Underwaterlife. Intervistato dai colleghi di Genova Today, il pescatore ha spiegato che, a suo avviso, l’esemplare potrebbe aver perso la vita rimanendo soffocato dopo aver ingerito della plastica, un fenomeno ormai tristemente diffuso.
Solo qualche giorno fa, un altro caso simile a largo di Livorno, dove un delfino era stato trovato morto nei pressi della scogliera di Quercianella. A lanciare l’allarme erano stati alcuni cittadini che hanno avvertito le autorità locali, poi occupatesi della rimozione della carcassa. Anche in quel caso, si è ipotizzato che la morte potesse essere avvenuta dopo l’ingerimento di plastica in mare.
La tartaruga trovata morta a Viareggio
Sempre nei giorni scorsi a largo di Viareggio (Lucca), era stata trovata la carcassa di una enorme tartaruga Liuto, del peso di circa 300 chili. L’esemplare era rimasto incagliato in una cima subacquea e successivamente recuperato dagli uomini del l’Unità Navale della Guardia di Finanza di Marina di Carrara.