La purificazione dell’acqua è il processo fisico-chimico di rimozione di sostanze indesiderate (contaminanti biologici, solidi sospesi e gas) a seguito del quale si ottiene un’acqua potabile, idonea per il consumo domestico. Affinchè possa avere luogo, è necessario disporre di depuratori d’acqua, apparecchi – di solito installati sotto i lavelli – che si stanno imponendo come dispositivi di tendenza tra le mura domestica.
Tali macchinari, infatti, non solo consentono di risparmiare tempo e fatica necessari per recarsi in un negozio a comprare confezioni d’acqua, ma anche (e soprattutto) denaro. I vantaggi sono numerosi; tutto ciò che è di valore, però, comporta anche investimenti che per alcuni risultano rilevanti, non sempre sostenibili nell’immediato: in questo caso si può valutare un pagamento rateizzato.
Il prezzo dei depuratori top di gamma si aggira tra i 2000 e i 3500 euro. Molte aziende permettono di acquistare il depuratore tramite finanziamento. Sono però necessarie delle precisazioni. Il potenziale acquirente deve in primis fare delle valutazioni basate sui gusti personali/familiari e sulle proprietà organolettiche dell’acqua che scorre nelle tubature della propria dimora: in base a diversi parametri, infatti, varia il costo del dispositivo.
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Se si desidera consumare solo acqua naturale, senza refrigerazione e gasatura, il costo risulta molto più contenuto complice la “semplicità” dell’impianto da montare. Qualora l’acqua che scorre nelle tubature sia dura o con presenza di arsenico, è necessario anche montare uno strumento di osmosi inversa. Se invece è ricca di cloro basterà un più economico meccanismo di microfiltrazione.
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Le rate variano (in base alle caratteristiche del prodotto) dai 20 agli 80 euro al mese (IVA compresa) per un lasso di tempo che va dai 2 ai 4 anni. Una famiglia numerosa avrà bisogno di optare per l’acquisto di un modello (più costoso) che produca una grande quantità di litri all’ora. Il prezzo cresce se nel contratto è compresa la manutenzione annuale (80 – 100 euro) la garanzia e l’intervento in caso di guasti
Due i suggerimenti per l’acquirente: diffidare dallo slogan “depuratore gratis” (sono sempre previsti costi di produzione, nonchè dei tecnici che si occupano dell’installazione) e dai prezzi troppo bassi (300-500 euro).
In quest’ultimo caso il rischio è che il dispositivo sia di importazione cinese o vietnamita e quindi privo della certificazione del Ministero della Salute. In questi Paesi i depuratori vengono costruiti con materiali che – complice il degrado – rilasciano sostanze tossiche in quella stessa acqua che invece dovrebbero depurare.
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