Iniziano le detrazioni fiscali in vista delle ristrutturazioni 2013. L’efficienza energetica si rivela come una strategia molto conveniente. Sono previsti dei bonus per chi intende applicare delle modiche all’abitazione, in modo da adeguarne la struttura a delle norme di maggiore sostenibilità ambientale. E’ logico che ci sono delle spese da affrontare, che il Governo vuole sostenere per incentivare l’opportunità di migliorare le condizioni abitative, contemporaneamente riducendo i consumi e gli sprechi energetici.
Chi può usufruire degli sconti
I bonus sono rivolti a molti soggetti. Può usufruire delle detrazioni fiscali chi ha proprietà, l’usufrutto o la nuda proprietà di un immobile. Gli sconti possono essere ottenuti anche da chi ha un’abitazione in affitto o da chi vive con il proprietario di un edificio. Le norme, in particolare, prevedono la possibilità per chi effettua una ristrutturazione entro il 31 dicembre 2013, spendendo fino ad un massimo di 96.000 euro, di ottenere una detrazione del 50% nell’arco di 10 anni, con una rata ogni 12 mesi. Le spese effettuate, per essere considerate valide, devono essere sostenute tra l’1 luglio e il 31 dicembre 2013 e devono naturalmente essere tracciabili. Quindi è necessario essere in possesso di ricevute di bonifici bancari, con l’indicazione della causale e del codice fiscale di chi ha speso il denaro. Dovrà essere indicata anche la partita Iva di chi effettua i lavori e l’impresa dovrà rilasciare la fattura.
Gli interventi
Nel programma predisposto dal Governo sono inclusi lavori di messa in sicurezza sismica, anche successivamente ad un terremoto, di rimozione delle barriere architettoniche, di installazione di sistemi di domotica, di rimozione di materiali pericolosi, come l’amianto, di manutenzione ordinaria o straordinaria dell’edificio.
Relativamente agli interventi per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici (GUARDA LE REGOLE PER LA CLASSIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI), il bonus rimborsabile che si può ottenere sale al 65%. In questo caso, le detrazioni possono essere avute nel caso di operazioni di rifacimento della coibentazione o di predisposizione di infissi termici, di installazione di pannelli solari per l’acqua calda o di impianti per la climatizzazione. Non sono compresi nelle agevolazioni interventi per creare impianti geotermici o per sostituire caldaie. Anche i condomini possono usufruire dei bonus previsti e in questo caso il limite massimo viene spostato al 30 giugno 2014.
Mobili, elettrodomestici e impianti di riscaldamento
Le norme predisposte per chi vuole rinnovare riguardano anche l’acquisto di mobili. Chi ha intenzione di rinnovare l’arredamento della propria casa, esclusivamente in seguito ad una ristrutturazione dell’edificio, può ottenere il rimborso della metà delle spese sostenute (in questo caso il limite massimo dei soldi da spendere è di 10.000 euro). Ecobonus anche per gli elettrodomestici e per gli impianti di riscaldamento. Per i primi si prevede un limite massimo di 10.000 euro. Fra i secondi rientrano anche le caldaie, gli scaldabagno, i condizionatori e le pompe di calore (VEDI TUTTE LE SOLUZIONI PER I CONDIZIONATORI A POMPA DI CALORE).
E’ da ricordare comunque che il provvedimento, approvato dal Senato, deve essere ratificato anche dalla Camera. Siamo ancora quindi in attesa per una legge, che potrebbe rivelarsi davvero essenziale nell’ambito del rispetto dell’ambiente. Nello specifico tuttavia, se le regole previste dovessero restare invariate, le agevolazioni vanno soltanto per i grandi elettrodomestici, come le lavatrici, le lavastoviglie, i frigoriferi, i forni, che prevedono in associazione dei lavori di ristrutturazione. Si potrebbe avere una detrazione del 50% delle spese, da suddividere in 10 anni. Gli incentivi statali potrebbero essere un punto di svolta fondamentale per promuovere le buone pratiche nel settore dei consumi domestici, da non sottovalutare affatto.
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