Tra le tante diete alimentari in circolazione che permettono risultati in breve tempo, quella chetogenica necessita di un’accurata analisi: i rischi che comporta e quando diventa pericolosa
Le ricerche nell’ambito della salute e dell’alimentazione hanno subito straordinari sviluppi negli ultimi anni, per una personalizzazione delle scelte alimentari. Ne conseguono numerose diete diverse, adottabili in base alle esigenze, che determinano un percorso specifico sulla base dei propri obiettivi. Esistono delle variabili più equilibrate, per un regime continuativo che permette di conquistare maggiori risultati progressivamente nel tempo.
Ma vi sono alcune opzioni considerate più “restrittive” o “estreme“, che promettono risultati in poche settimane, o addirittura prevedono una breve applicazione. I motivi risiedono nell’impossibilità dell’organismo di reggere determinate scelte a lungo, ma anche nell’efficacia intervallata ad un regime alimentare più completo. La dieta chetogenica rientra in questa categoria e sottopone l’organismo ad una trasformazione che permette di bruciare più grassi. Per l’intervento che esercita sull’organismo tuttavia comporta dei rischi e delle conseguenze non ignorabili.
L’intenzione di questa dieta alimentare risiede proprio nella sua denominazione, “chetogenica“, in quanto sottopone l’organismo a uno straordinaria condizione. Tale regime alimentare provoca infatti lo stato di “chetosi”, cioè stimola la produzione dei cosiddetti corpi “chetonici“. Il motivo che determina tale situazione fisica è la drastica riduzione di carboidrati, cioè di zuccheri, obbligando l’organismo a prelevare l’energia necessaria dai grassi in eccesso, che vengono quindi bruciati più velocemente. Questo tipo di regime alimentare non può infatti essere adottato per un lungo periodo, ma solo per qualche settimana.
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Una fase di tempo sufficiente per ottenere risultati, consumando principalmente proteine e soprattutto lipidi durante i pasti. Ma bisogna prestare estrema attenzione ai rischi che comporta la dieta chetogenica, una condizione che può avere conseguenze sull’organismo. Per seguirla è infatti necessario rivolgersi ad un medico competente, ed è sconsigliata l’applicazione in autonomia di questo particolare regime. Il primo motivo si spiega nell’essenziale funzione che il glucosio conserva per il sistema nervoso, utile anche ai globuli rossi. Inoltre, la produzione dei corpi chetonici, provocati dalla drastica riduzione degli zuccheri, potrebbero essere considerati alla stregue di scorie tossiche.
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Oltre che determinare possibili carenze nutritive, potrebbe affaticare organi come reni e fegato. La causa è il sovraccarico per la metabolizzazione di grassi e proteine, che nei casi più gravi può addirittura determinare problemi renali e uremia. Anche i disturbi gastrointestinali possono verificarsi in seguito a questa scelta, in particolare con stipsi e nausea. Un altro rischio dettato dalla dieta chetogenica è la disidratazione, e il senso di debolezza e irritabilità conseguente. Ognuno di questi sintomi ha maggiore probabilità di incidenza in concomitanza con l’attività fisica, soprattutto ad alta intensità, poichè richiede maggiore necessità di glucosio.
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