In fatto di dieta emerge come alcune non facciano bene: sono da evitare in quanto hanno ripercussioni negative sulla salute e sull’ambiente. Il motivo.
Quando si vuole perdere peso, spesso si prova di tutto. D’altronde in fatto di dieta ce n’è per tutti i gusti. Tra mode e credenze, non tutte però in realtà sono così efficaci. In generale vale una regola su tutte: per risolvere particolari situazioni è bene affidarsi a professionisti del settore, che cuciranno un piano alimentare su misura in base al proprio fabbisogno giornaliero.
Detto questo, se si vuole provare una delle tante diete diffuse, bisogna ragionare per bene sulla scelta di quale tipologia seguire. Non tutte, infatti, sono così miracolose come si millanta. Anzi, secondo recenti studi due in particolare non farebbe bene né alla salute, né all’ambiente.
Uno studio condotto dalla Tulane University, pubblicato sul The American Journal of Clinical Nutrition, rivela come due diete molto note abbiano in realtà un impatto negativo. Le loro conseguenze si riverserebbero non solo sulla salute, ma anche sull’ambiente che ci circonda. Le diete in questione sono la chetogenica, che prevede la drastica riduzione dei carboidrati, e la paleolitica che si basa sul consumare i cibi con cui si nutriva l’essere umano prima dell’avvento dell’agricoltura.
I regimi alimentari chetogenico e paleolitico sono stati oggetti di una ricerca in cui sono stati raccolti dati di innumerevoli diete. Da qui emerge come la chetogenica, in cui sono protagonisti i grassi, comporti per ogni mille calorie consumate, un’impronta di carbonio pari a 3 kg.
La paleolitica, incentrata sui cerali e la frutta secca, invece quasi 2,6 kg. Oltre a non essere così ottimali per la salute, in quanto si prediligono dei macronutrienti piuttosto che altri, hanno un forte impatto negativo che si riversa sul pianeta, sempre più inginocchio per via delle abitudini di vita insostenibili dell’uomo, tra cui appunto quelle a tavola.
A differenza di questi regimi, il cui impatto negativo si fa sentire sul fronte dell’inquinamento ambientale, la dieta vegana secondo la ricerca è molto più sostenibile. Genererebbe per mille calorie solo un’impronta di carbonio pari a 0,7 kg. La dieta onnivora, tra le più diffuse, si trova invece circa a metà della classifica.
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