Esiste una correlazione tra le variazioni culturali delle popolazioni e le differenze ambientali che i luoghi di appartenenza presentano: uno studio interessante ci spiega il come e il perché
Il mondo è bello perché è vario e questa massima racchiude la stupefacente e incredibile varietà di cui è fatta l’umanità. Persone e culture del globo terrestre compongono un ricco panorama di diversità costruito nel corso di millenni di storia. Se pensiamo che esistono ben 5mila lingue ci possiamo rendere conto di quanto sia variegato l’assortimento di popoli sul nostro Pianeta, ognuno con peculiarità e conoscenze proprie, comportamenti e credenze, condivisi e trasmessi da una generazione all’altra. Oggi la globalizzazione ha di fatto azzerato molte delle distanze che separavano, creando forse l’illusione di abbattimento di confini e diversità.
Il mondo globale è si più vicino, più in contatto, più in comunicazione, ma le culture restano differenti ed ognuna rimane legata al proprio background sociale, alla propria storia millenaria. Retaggi atavici compongono e disegnano ogni paese, ogni singola zona, ogni regione remota presente sulla Terra. La cultura di una nazione si definisce in base ai valori, alle norme, alle attitudini e alla sua concezione del mondo. Un gruppo di scienziati prova a indicare l’iterazione tra le differenze culturali e quelle ambientali, ponendo un altro punto di vista, analizzando le modalità di influenza dell’ambiente sulle culture.
Il dipartimento di psicologia della Arizona State University ha promosso uno studio di ricerca per indagare su eventuali correlazioni tra ambienti e culture. In pratica il team di ricercatori sostiene che le differenze ambientali influenzino le variazioni tra culture. Fattori ambientali diversi delineano comportamenti e approcci unici e particolari propri di ogni popolazione. L’identificazione di quali elementi compongano lo schema ambientale ha portato gli scienziati a ritenere esemplificativi la geografia fisica e la densità di popolazione senza trascurare aspettativa di vita e rischi della salute.
I dati raccolti hanno delineato una moltitudine di variabili ambientali e culturali di cui si compone l’umanità, traendo le debite conclusioni. Sono state distinte nove variabili ambientali quali il livello medio delle precipitazioni annue e della temperatura, ma anche il tasso di mortalità come quello di disoccupazione e la diseguaglianza economica. Le variabili culturali sono invece 72 e prendono in considerazione l’innovazione e il conformismo, l’indice di corruzione e la rigidità delle norme sociali, il benessere individuale e collettivo. La stima indica che il 20% della variazione culturale umana subisce le influenze di quella ambientale.
La ricerca psicologica ed interculturale ha evidenziato dunque una forte correlazione tra l’ambiente in cui si vive e la cultura che si configura. Quindi paesi geograficamente vicini o con radici storiche simili tendono ad avere culture affini. Ma la sorpresa si è palesata dall’evincere che per esempio Polonia e Perù, distanti geograficamente, presentino similitudini nell’aspettativa di vita e livelli minimi di rischio per quanto riguarda le malattie infettive. Credono entrambe in valori come l’indipendenza e la coesione sociale. Le caratteristiche ambientali che le accomunano sono riferibili al grado di piovosità e umidità. Non basta dunque essere vicini di casa per andare d’accordo su principi e valori, ma è necessario sperimentare simili esperienze di vita e stesse condizioni ambientali.
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