Ritrovati i resti fossili di un dinosauro misterioso, una specie sconosciuta che non si pensava potesse esistere: vediamo insieme la sconvolgente scoperta
L’affascinante mondo delle scoperte scientifiche che riguardano il passato più distante da noi sono sempre le più interessanti e le più stupefacenti. Periodi temporali legati alla preistoria così irrimediabilmente confusi e ancora tutti da decifrare, ci regalano emozionanti e continue scoperte che lasciano senza fiato. La sfida rappresentata dalle difficoltà di studio di specie esistite milioni di anni fa e di cui non si hanno molto reperti è quanto mai stimolante e gli scienziati continuano il loro incessante lavoro di ricerca e di comprensione per acquisire ogni minima informazione preziosa di quell’epoca,
La specie in assoluto che ha colpito di più l’immaginario collettivo è quella dei dinosauri, rettili che hanno abitato la Terra 230 milioni di anni fa, animali dominanti dell’Era mesozoica. Furono i protagonisti dell’estinzione di massa più catastrofica della storia ed oggi, basandosi sui reperti fossili rinvenuti, i paleontologi cercano di carpire ogni loro segreto. Questo gruppo di animali chiamati complessivamente dinosauri in realtà è molto diversificato e gli scienziati hanno individuato ben 500generi distinti e oltre un migliaio di specie diverse. Alcuni erano carnivori ed altri erbivori, molti bipedi ed altri ancora quadrupedi, con corna, creste, corazze e spine. Un mondo variegato e multiforme che la paleontologia sta ancora studiando come nel caso dell’ultimo incredibile ritrovamento.
Ogni scoperta nuova è un passo in più sulla conoscenza ancora iniziale di questi straordinari organismi viventi che popolarono il nostro Pianeta così tanto tempo fa. Ogni ritrovamento di un fossile di dinosauro che possa fare più luce sul loro conto è straordinario, anche perché è davvero difficile reperire tali reperti, che non sono molti. L’ultimo in ordine temporale si riferisce a resti misteriosi probabilmente perché mai ritrovati in precedenza e per questo assolutamente sconosciuti all’interno del filone.
Secondo quanto riportato sul Journal of Vertebrate Paleontology, ci troviamo in Egitto nell’oasi di Kharga, luogo alquanto insolito per questo tipo di scoperte, dove sono stati riportati alla luce fossili risalenti al tardo Cretaceo. Rari e insoliti, specie in questa parte del mondo, i fossili in questione appartengono agli Igai Semkhu. Nella stessa zona erano stati trovati resti del solo titanosauro Mansourasaurus, che si considerava essere l’unico abitante della regione. Ma ora altri titanosauri sembrano aver calcato lo stesso suolo africano.
L‘esemplare venuto alla luce dalla sabbia africana, nell’area della Formazione Qyseir, a est di Maks El-Bahari, era composto da cinque vertebre dorsali e dodici elementi appendicolari, che descrivono un’altezza di almeno 15 metri. Probabilmente erbivoro con un collo molto lungo l’Igai Semkhu rappresenta un importantissimo tassello nella ricostruzione storica dei dinosauri. La presenza di entrambe le specie nella stessa zona potrebbe indicare un collegamento tra l’Africa e l’Europa, concretizzatosi con uno scambio di fauna tra i due continenti. Le implicazioni sono diverse e le ipotesi possono portare a credere che vi siano delle nuove considerazioni da verificare nella storia evolutiva di questi giganti della Terra sino ad oggi compresa e conosciuta.
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