Il dipendente dello zoo sta per morire, ma prima di andarsene chiede che venga esaudito il suo ultimo desiderio: incontrare la sua amica giraffa
Dopo aver ascoltato la commovente storia di questo dipendente di uno zoo, ne siamo certi, cambierete profondamente idea in merito al lavoro che determinate persone svolgono all’interno di simili strutture. Pur trattandosi di contesti spesso claustrofobici per parecchi esemplari, che avrebbero bisogno di uno spazio nettamente più esteso per crescere, questo non significa che le persone che si trovano a stretto contatto con loro non si impegnino con tutte le loro forze pur di accudirli e sostentarli al meglio.
Questo, nella fattispecie, è il caso emblematico di Mario, addetto alle pulizie di uno zoo olandese. L’uomo, per oltre due decenni, ha prestato servizio all’interno della struttura, dove ha avuto modo di legare con un animale in particolare: una splendida e gigantesca giraffa.
Quando gli esemplari venivano fatti uscire dal recinto per consentire a Mario di svolgere le sue mansioni, solamente la giraffa in questione rimaneva ad osservarlo da dietro le sbarre del recinto, come a volergli tenere compagnia per tutta la durata del suo compito. Mario, di giorno in giorno, ha finito per affezionarsi sempre di più alla sua amica dal collo lungo.
Tuttavia, dopo 25 anni trascorsi all’interno dello zoo, per l’uomo è giunto il momento di interrompere qualunque attività lavorativa. La scoperta di una grave malattia, purtroppo, lo ha costretto a sottoporsi nell’immediato a delle cure ospedaliere. Questo fino a che il personale sanitario, dopo averle tentate tutte, ha comunicato a Mario che gli sarebbero rimasti pochi mesi di vita. A quel punto l’addetto alle pulizie, che non avrebbe mai lasciato questo mondo prima di dire addio ai suoi animali, ha chiesto che venisse esaudito il suo ultimo desiderio.
Per Mario, che aveva trascorso quasi la metà della sua vita all’interno dello zoo olandese, la scoperta della malattia si è rivelata essere la peggiore delle sorti auspicabili. Costretto inerme al letto, con cicli di cure incessanti a cui far fronte, l’uomo ha sognato molte volte di poter far ritorno presso la struttura in cui aveva lavorato per dire addio ai suoi animali. E quando i sanitari gli hanno comunicato che, nonostante gli sforzi, la sua situazione non sarebbe migliorata, i desideri dell’addetto alle pulizie sono stati esauditi.
Trasportato all’interno dello zoo direttamente a bordo del suo letto d’ospedale, a Mario è stato consentito di salutare per l’ultima volta tutti gli animali di cui, nel corso di quei 25 anni, si era preso cura con tanto amore. Da grande appassionato delle giraffe, quale era sempre stato, l’uomo ha finito per indugiare più a lungo del dovuto di fronte al loro recinto. Ed è stato proprio a quel punto che, con grande sgomento da parte dei sanitari e dei familiari di Mario, si è verificata una scena davvero impressionante.
Uno degli esemplari, come se avesse fiutato la presenza dell’uomo, si è avvicinato alla barella. Nessuno dei presenti riusciva a crederci, ma si trattava proprio della tenera giraffa con cui l’addetto alle pulizie, in tanti anni di servizio, aveva instaurato un legame davvero speciale. L’animale, una volta compreso che la persona distesa in quel letto d’ospedale era proprio il suo migliore amico, lo ha “coccolato” dimostrandogli tutta la propria felicità nel vederlo. Una storia, l’ennesima, che ci testimonia di quanta umanità e sensibilità siano capaci i nostri amici pelosi.
La vicenda di Mario e della sua amica giraffa assomiglia moltissimo a quella che vide coinvolti Roberto, titolare di un maneggio, ed il suo stallone preferito. Anche in questo frangente, di fronte alla malattia del proprietario, il cavallo non aveva esitato a dimostrargli tutta la sua riconoscenza, proprio come la giraffa ha fatto con Mario.
Quando Roberto, ormai in punto di morte, ha chiesto di poter tornare a salutare i suoi cavalli, lo stallone che aveva cresciuto con tanta dedizione lo ha riconosciuto nel giro di un istante. Incapace di separarsi dal suo proprietario, il cavallo gli è restato accanto fino all’ultimo istante, non mancando di poggiare il muso proprio sulla mano dell’uomo, come a chiedergli di essere coccolato.
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