I disastri ambientali non solo creano emergenze al livello sanitario, ma anche la salute mentale dei cittadini viene compromessa. Uno studio lo conferma
Carol, Edna, tutti nomi al femminile per chiamare gli uragani, tra gli eveti climatici più disastrosi. È un’abitudine tutta statunitense, che poi è migrata anche in Europa, quella di personalizzare le minacce ambientali, come i cicloni o le ondte di caldo. Questo dà ancora più l’idea di un nemico fisico contro cui combattere. Ed invece si tratta di fenomeni naturali, o come li chiamano la maggior parte dei siti di informazione, disastri ambientali. Che con il cambiamento climatico, in alcune zone del mondo, si stanno inasprendo fino a fa vivere la popolazione locale sempre in un clima emergenziale.
Le ultime manifestazioni sono state di due uragani in Carolina, stato membro degli Stati Uniti. I cicloni, anche detti uragani, hanno la capacità di viaggiare a velocità impressionante distruggendo tutto ciò che trovano intorno a sé. L’unica speranza per i cittadini è di rinchiudersi nei ricoveri appositamente creati per l’occasione. Ed aspettare che l’emergenza sia passata. I disastri ambientali sempre più frequenti – a parere di Graham Lawton, potrebbero essere segnale di un punto di non ritorno sui cambiamenti climatici e la convivenza con l’essere umano.
Disastri ambientali e salute mentale, cosa sta succedendo
Non dovrebbe stupire sapere che vivere in costante stato emergenziale può creare diffuse alterazioni dell’equilibrio psicologico delle persone. Si passa continuamente dall’ansia alla depressione, ma è soprattutto la paura e la difficoltà a vedere un futuro che produce malessere collettivo. Che non dovrebbe essere sottovalutato. Gli studiosi stanno lanciando l’allarme, ma sono le istituzioni a doversi prendere in carico il problema. Che se non risolto in tempi brevi potrebbe portare a delle crisi sociali.
Disastri naturali, l’esempio della pandemia
Quando si parla di rapporto tra disastri climatici e salute mentale si fa riferimento spesso a cicloni, inondazioni, terremoti, tutti fenomeni prettamente naturali – anche se nel cambiamento climatico l’uomo ci ha messo grande zampino – e si rischia di non pensare a cosa è successo, e sta succedendo, nel periodo post pandemico. La paura degli altri, la crescita dell’ansia e della depressione.