I disastri naturali sembra che non vogliano venire mai da soli. E così hanno coinvolto diversi Paesi dell’emisfero sud del mondo. Brasile, Sri Lanka, Australia e Filippine lottano contro frane e inondazioni, centinaia di persone hanno perso la vita mentre gli sfollati sono migliaia. Una situazione insostenibile che flagella territori già impoveriti di loro, resi ancora più inermi da queste terribili circostanze. La foto testimonia il dramma: un bambino brasiliano in balìa delle acque impervie. Capiamone di più circa queste catastrofi naturali.
I soccorritori dal mondo hanno raggiunto il Brasile e lottato per raggiungere le zone isolate dalle frane che hanno ucciso quasi 400 persone, mentre la pioggia e le inondazioni hanno continuato a flagellare l’Australia, Sri Lanka e le Filippine. In una cittadina brasiliana, Teresopolis, una colata di fango ha ucciso 158 persone. Il sindaco di questo paese, Jorge Mario, ha detto: “E’ stato come se un terremoto avesse colpito alcune zone“.
In Sri Lanka orientale, questi giorni di piogge intense hanno provocato inondazioni e frane hanno interessato più di un milione di persone e hanno sfollato 325.000 abitanti. Finora, 23 persone sono morte, ma i medici si stanno preparando per i focolai di tifo e diarrea, a causa delle contaminazioni delle riserve d’acqua.
La domanda sorge spontanea: cosa può aver provocato questo disastro? Omar Baddour, dell’Organizzazione meteorologica mondiale, ha trovato un legame tra mutamenti climatici e La Niña. Ha detto: “Come sappiamo, gli eventi estremi – se la loro causa è dovuta a La Niña e El Niño o ad altri fattori – sarà più intensa nell’era del cambiamento climatico“. Staremo a vedere.
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