Tutt’oggi ricordiamo e subiamo le conseguenze del disastro di Chernobyl. Ma cosa successe nello specifico? Facciamo insieme un balzo indietro nel tempo andando a rivivere l’incidente nucleare.
Anche i più piccoli conoscono tale evento. È infatti ricordato nell’immaginario collettivo come uno dei disastri più grandi a cui l’uomo è andato incontro. Così come l’incidente nucleare di Fukushima, avvenuto nel 2011, è classificato al settimo livello, quello massimo, della scala di catastroficità INES. Questo parametro mira a catalogare tali avvenimenti secondo alcuni criteri come morti, feriti o distruzione della zona.
Nonostante l’incidente nucleare passò alla storia con il nome con cui tutti lo conosciamo, la centrale si trova nelle vicinanze del centro abitato di Pryp”jat’. In quel periodo questo territorio era sotto il controllo della Repubblica Socialista Sovietica Ucraina, a pochissima distanza dal confine con la Bielorussia.
È appena giunto il 26 Aprile del 1986. Esattamente all’01:23 di quella notte, all’interno della centrale, si stava svolgendo alcuni test per la sicurezza. Per consentire ciò, furono disabilitati alcuni sistemi volti a garantire l’incolumità della struttura e del personale. Durante queste sperimentazioni però qualcosa andò male e il reattore n°4 della centrale esplose. Il tetto dell’edificio saltò in area a causa della pressione del vapore fuoriuscito, dando la possibilità a tutte le sostanze e scorie nucleari di andare via dalle loro zone di appartenenza.
I frammenti di grafite si espansero lungo la struttura. Al contatto diretto con l’aria, questo materiale fece scaturire un gigantesco incendio sia fuori che dentro l’edificio. Il fuoco contribuì in maniera ingente alla dispersione nell’aria di materiali radioattivi. Ci vollero circa 5 ore per sedare la forza dell’incendio. Nonostante ciò, dal reattore 4 per mesi continuò a fuoriuscire uno strano fumo nero e misterioso vapore che si innalzavano verso il cielo. Questo è molto più fu il disastro di Chernobyl del 1986.
A distanza di un paio di settimane, il governo sovietico indicò un’evacuazione di massa che determinò lo sloggiamento di circa 116mila abitanti. Ogni centro abitato a distanza di 400 chilometri fu reso una cittadina fantasma. Le stime narrano di 65 morti a causa dell’esplosione ma il dato più sconcertante è il seguente. Il materiale radioattivo fuoriuscito creò una valanga di problemi sanitari e di patologie, come tumori e leucemie. Stando alle statistiche riportate da Wikipedia, si constata un numero di vittime comprese tra le 30 e le 60mila, anche se risulta impossibile definire un numero certo. Le nazioni colpite non furono solamente Bielorussia, Ucraina e Russia ma anche Italia, Regno Unito, Francia e Scozia.
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