Emerge un altro effetto collaterale nocivo per tutto il mondo legato al disastro climatico. Il cambiamento sta per causare una catastrofe negli oceani.
Disastro climatico, l’allarme è suonato già da tempo. Ed il punto di non ritorno è stato raggiunto, come dimostrano i vari stravolgimenti in fatto di precipitazioni o di episodi meteo estremi che avvengono in tutto il mondo. Per quanto riguarda l’Italia, ogni estate – ed anche a causa di particolari conformazioni geografiche – hanno luogo delle grandinate eccezionali e disastrose nella Pianura Padana.
In contemporanea poi può venir fuori anche una tremenda siccità subito dopo, come avvenuto l’anno scorso in alcune aree dell’Emilia-Romagna. Oramai si è perso il conto delle situazioni di emergenza legate al disastro climatico. In tutto il mondo abbiamo a che fare con lo scioglimento dei ghiacciai ai poli e sulle vette più alte.
Con laghi e corsi d’acqua che si prosciugano e con arie flagellate dalla siccità. È questo il caso del Sud Italia, e della Calabria in particolare che ha decretato lo stato d’emergenza per questo motivo. Tutto ciò è legato alle emissioni nell’atmosfera di gas serra, in misura sempre più crescente durante gli ultimi decenni.
E nonostante i vari governi mondiali affermino di impegnarsi per impedire ciò, i risultati all’atto pratico smentiscono qualsiasi risultato sbandierato. Il disastro climatico si acuisce sempre di più. E come se non bastasse, alcuni ricercatori hanno scoperto una ulteriore conseguenza nefasta legata a tale piaga.
Disastro climatico, che cosa sta succedendo al clima sulla Terra?
Alcuni accademici della olandese Università di Utrecht hanno scoperto che il cambiamento climatico starebbe minando tutta una serie di importantissime correnti oceaniche che attraversano l’Atlantico. E gli studiosi hanno fissato una sorta di deadline, entro il 2040 o poco meno. In quell’anno potrebbero verificarsi delle mutazioni con effetti nefasti in tutto il mondo.
Lo studio proveniente dai Paesi Bassi riferisce di conseguenze che, dall’ambito climatico e della natura, potrebbero confluire poi in negativo anche sui sistemi sociali ed economici. Quello di cui gli studiosi parlano è il collasso delle correnti oceaniche, che finirà con lo stravolgere il clima a livello globale.
E più passeranno i decenni, più la situazione sarà destinata a peggiorare. Quello di cui si parla è un danneggiamento del cosiddetto Atlantic Meridional Overturning Circulation. Che in italiano si traduce con “Capovolgimento meridionale della circolazione atlantica”.
Questo racchiude un sistema di correnti che trasporta acqua calda e calore tra i due emisferi. Minare la Atlantic Meridional Overturning Circulation porterà il clima dei Paesi europei a cambiare del tutto. Lo scioglimento dei ghiacci e l’aumento delle temperature mondiali in conseguenza del riscaldamento climatico sarebbero sul punto di fermare queste correnti.
E sarebbe un disastro, perché così le acque calde dei tropici non potrebbero più raggiungere aree come la Scandinavia, cosa che avviene attualmente. Con l’acqua calda oceanica che, una volta giunta lì, si raffredda e sprofonda, ritornando ai Tropici per poi ricominciare il ciclo.
L’Università di Utrecht ha calcolato un rischio del 59% che le acque dolci dei ghiacciai dei poli possa fermare le correnti dell’Atlantic Meridional Overturning Circulation entro i prossimi 25 anni. Ciò farà crollare anche le temperature, ed in maniera probabilmente repentina. Non certo una bella risposta a quello che è il riscaldamento climatico. Gli estremi sono sempre situazioni negative. E con lo scioglimento dei ghiacci ci saranno anche le conseguenze nefaste legate all’innalzamento del livello del mare.