Nella mattinata del 12 luglio del 2016, due treni si scontrarono frontalmente tra Andria e Corato sulla linea ferroviaria Bari-Barletta.
Sono trascorsi esattamente sette anni da quel 12 luglio 2016, quando sulla linea Bari-Barletta, nel tratto compreso tra le stazioni di Andria e di Corato, si verificò uno degli incidenti ferroviari più gravi della storia italiana ed il più drammatico mai avvenuto in Puglia.
Due treni della società Ferrotramviaria che stavano percorrendo la linea ad una velocità di circa 100 km/h si scontrarono frontalmente, all’altezza di una curva, causando la morte di 23 persone ed il ferimento di altre 58.
Erano da qualche minuto scoccate le 11 del mattino del 12 luglio 2016 quando un terrificante boato ruppe il silenzio tra le campagne andriesi. Un fragore provocato dallo scontro frontale di due treni: si tratta di due convogli appartenenti alla società Ferrotramviaria partiti uno da Andria e l’altro da Corato e che viaggiavano in direzione opposta.
L’impatto si verificò proprio nel tratto a binario singolo tra le due stazioni sulla linea Bari-Barletta all’altezza di una curva. Purtroppo, nessun membro del personale di bordo dei due convogli si accorse del sopraggiungere dell’altro treno, in quanto gli uliveti delle campagne circostanti coprivano la visibilità in curva.
Lo scontro fu devastante e alcune delle carrozze si distrussero completamente, mentre una deragliò finendo fuori dai binari. L’allarme fu immediato, ma la zona rese complicate le operazioni di soccorso, in quanto nel punto in cui si verificò l’incidente non vi era una strada d’accesso. Per prestare le prime cure venne allestito sul posto un ospedale da campo.
Delle 84 persone che viaggiavano sui due convogli, 23 persero la vita, tra cui i due macchinisti, mentre altre 58 rimasero ferite, alcune in maniera grave e trasportate in eliambulanza negli ospedali della zona.
Subito dopo la tragedia vennero aperte due inchieste: una dalla Procura della Repubblica di Trani per disastro ferroviario ed omicidio colposo plurimo e l’altra Direzione generale per le investigazioni ferroviarie e marittime del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Le inchieste fecero emergere che lo scontro venne causato dal concatenarsi di una serie di fattori e di errori, tra cui quello di dare il via libera al treno proveniente da Andria senza aspettare l’incrocio con l’altro coinvolto, di cui, però, non era neanche stata comunicata la partenza dalla stazione di Corato.
Vengono rinviate a giudizio per l’incidente 17 persone e la società Ferrotramviaria. Durante il processo, erano stati contestati a vario titolo i reati di disastro ferroviario, omicidio e lesioni colpose plurime, rimozione e omissione colposa di cautele contro gli infortuni e falso.
Il primo grado di giudizio davanti al Tribunale di Trani si è chiuso lo scorso mese, a sette anni di distanza, con 14 assoluzioni e due condanne: 6 anni e 6 mesi di reclusione per il capostazione di Andria e 7 anni di reclusione per il capotreno del convoglio proveniente da Andria, entrambi sono stati condannati a risarcire le parti civili. Escluso l’illecito amministrativo per Ferrotramviaria.
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