Nel novembre del 1967, un terrificante incidente ferroviario avvenne nei pressi di Battipaglia, in provincia di Salerno: morirono 12 persone.
Un bilancio drammatico quello dell’incidente ferroviario verificatosi quasi all’alba del 9 novembre 1967 nel territorio di Battipaglia, in provincia di Salerno. In quel terribile disastro persero la vita 12 persone, mentre oltre 70 rimasero ferite.
La tragedia, che coinvolse due treni, avvenne lungo la Ferrovia Tirrenica Meridionale, fra le stazioni di Battipaglia e quella di San Nicola Varco, dopo che una mandria di bufali invase i binari intorno alle 5 del mattino.
Intorno alle 4:30 della mattina del 9 novembre 1967, il treno direttissimo che effettuava la tratta Palermo-Milano lasciò la stazione di San Nicola Varco, poco prima era scattato l’allarme perché alcuni bufali avevano invaso i binari, circostanza di cui venne avvertito il macchinista.
Il treno, dunque, procedeva a bassa velocità (circa 30km/h), ma questo non bastò ad evitare lo scontro con alcuni animali che si trovavano sulle rotaie, circa una cinquantina. Dopo lo scontro, una delle carrozze deragliò finendo in un terreno adiacente, mentre un’altra sul binario accanto. Pochi istanti, più tardi sopraggiunse il convoglio direttissimo che effettuava la tratta inversa Milano-Palermo, su cui si trovavano circa 600 persone. Quest’ultimo, che viaggiava ad oltre 100 km/h prima impattò contro i bufali e successivamente contro la carrozza dell’altro convoglio finita sul binario opposto.
Il locomotore del treno proveniente da Milano, inoltre, dopo essere deragliato si scontrò contro un muro per poi finire la sua corsa in un terreno. Diverse carrozze rimasero distrutte dopo il violentissimo urto, mentre una precipitò in una scarpata.
Una scena raccapricciante quella presentatasi davanti ai numerosi soccorritori precipitatisi sul posto che iniziarono immediatamente ad estrarre gli occupanti dei due convogli dall’ammasso di lamiere formatosi. Per 12 persone non fu possibile far nulla, se non constatarne il decesso. Altre 72, di cui la maggior parte in gravi condizioni, rimasero ferite e trasportate negli ospedali della zona.
Poco dopo, per accertare le cause dell’incidente e verificarne la dinamica, la magistratura aprì un’inchiesta, così come fece anche l’azienda Ferrovie dello Stato. In prima battuta, si doveva capire come i bufali erano potuti arrivare sui binari che era protetta da un muro di circa 1,5 metri da una parte e da un ringhiera dal lato opposto. Gli inquirenti riuscirono a risalire al perché di tutto ciò scoprendo che gli esemplari erano usciti dal recinto durante un tentativo di furto di bufale da parte di un gruppo di malviventi.
Per evitare tragedie analoghe, il personale di Ferrovie dello Stato si adoperò per recintare la strada ferrata in modo che nessun animale potesse invadere i binari nuovamente come accaduto quella tragica mattina.
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