Nel marzo del 1995, due treni entrarono in collisione vicino la stazione ferroviaria di Città della Pieve: due persone morirono mentre decine rimasero ferite.
Un tremendo boato spezzò il silenzio della notte: due treni si scontrarono improvvisamente ed uno di essi deragliò finendo in una scarpata. Questo quanto avvenne nella notte tra il 13 ed il 14 marzo del 1995 vicino la stazione ferroviaria di Città della Pieve, in provincia di Perugia.
Subito dopo il disastro, arrivarono alcune squadre di soccorso: purtroppo, per due passeggere che viaggiavano sul convoglio deragliato non ci fu nulla da fare. Trentacinque persone, invece, rimasero ferite e trasportate in diversi ospedali.
Incidente ferroviario di Città della Pieve: la dinamica
Una tragedia immane quella consumatasi la notte tra il 13 ed il 14 marzo del 1995 nelle vicinanze della stazione di Città della Pieve, comune della provincia di Perugia. Qui due treni rimasero coinvolti in un drammatico incidente: l’espresso partito da Roma e diretto a Milano ed un convoglio merci.
Poco più tardi della mezzanotte, il treno merci arrivò presso il deviatoio Chiusi sud non rispettando, però, il segnale di via impedita, proprio in quell’istante sopraggiunse il l’espresso che avrebbe dovuto effettuare la fermata prevista a Chiusi. Purtroppo, i due convogli entrarono in collisione. Il treno passeggeri diretto a Milano, subito dopo l’impattò, deragliò: alcune carrozze finirono nella scarpata adiacente ai binari distruggendosi.
I soccorsi ed il bilancio del disastro
Un uomo che viveva nei paraggi, accortosi dell’accaduto, chiamò subito i soccorsi. Sul luogo della tragedia, pochi minuti più tardi arrivarono i medici del 118, i vigili del fuoco, le forze dell’ordine ed anche il personale ferroviario delle stazioni vicine. I soccorritori si mobilitarono subito per estrarre le persone dalle lamiere: due passeggere, che viaggiavano sul treno deragliato, persero la vita, mentre trentacinque persone rimasero ferite, alcune gravemente, e trasportate presso gli ospedali della zona.
Furono aperte due differenti inchieste: una dall’autorità giudiziaria ed una da parte delle Ferrovie dello Stato su ordine del Ministro dei Trasporti. Nell’immediato venne disposto il fermo dei macchinisti del treno merci che non avevano rispettato il segnale di via impedita al bivio poco prima dello schianto con l’altro convoglio.